Ambizione Italia: Microsoft punta su AI e competenze

Colmare un vuoto grande come quei 145 mila posti di lavoro che nel nostro Paese non si riescono a occupare per mancanza di competenze digitali. La sfida della manager Silvia Candiani, la prima donna alla guida della filiale italiana di Microsoft, – intervistata da ha due punti fermi: intelligenza artificiale e competenze.

Concetti che, concretamente, si traducono in «Ambizione Italia», il programma lanciato lo scorso autunno da Microsoft, per investire 100 milioni di euro per la formazione di due milioni di giovani e professionisti: in questi mesi sono state sviluppate, con la collaborazione di partner come Adecco, Invitalia, LinkedIn, Fondazione Cariplo e Fondazione Mondo Digitale, già 32 academy gratuite. «Hanno formato in chiave digitale e di intelligenza artificiale mille persone, che prima erano senza lavoro: oggi nove su dieci hanno trovato un impiego – spiega Candiani. Siamo 25esimi in Europa per competenze tecnologiche e solo circa il 20% dei nostri giovani si laurea in materie STEM». Per questo Ambizione Italia prevede di offrire competenze digitali avanzate alle università, perché una nazione più digitalizzata è anche più competitiva.

 


 

La strategia

«Oggi siamo partner delle aziende nella diffusione delle tecnologie», racconta Candiani, riprendendo uno dei mantra del CEO Nadella, la democratizzazione del digitale, intelligenza artificiale in testa. «Per fare dell’Italia un Paese più avanzato – quello che la manager sente come un obiettivo di mandato – serve che anche le Pmi intraprendano la trasformazione».

Il 2019 sarà anche sotto il segno dell’intelligenza artificiale. «Siamo nel mezzo della trasformazione – spiega Candiani -, anche in Italia: penso a progetti alla cui realizzazione abbiamo contribuito, dal sistema contactless per accedere con carta di credito alla metropolitana di Milano. O a Flexa, il mentore digitale della Mip-Politecnico di Milano Graduate School of Business, che grazie all’intelligenza artificiale aiuta nella formazione continua e nell’aggiornamento delle competenze».

 

Si sente una role model?

«La diversità e l’inclusione portano valore, di questo sono ambasciatrice convinta – dice la manager -. Con Valore D abbiamo firmato un Manifesto per promuovere l’occupazione femminile. È importante perché ancora oggi le donne sono spesso insicure e non si autopromuovono». Così, in Italia, solo la metà lavora, contro il 70% della media europea. «Ma qualcosa si è mosso e io, ancora una volta, ho fiducia: le giovani sono più agguerrite». E pronte a occupare un bel po’ di quei 145 mila posti vuoti.

 

Qui puoi leggere l’articolo completo, Una scuola digitale per 2 milioni di giovani

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