Verso la parità di genere nel lavoro di assistenza e cura

Seppure fondamentale per il benessere umano e per l’economia, l’assistenza e la cura alla persona non retribuita rimane invisibile e non riconosciuta, ma soprattutto caratterizzata da un forte divario di genere, secondo il rapporto Care work and care jobs for the future of decent work dell’ILO.

A livello mondiale, i servizi di assistenza e cura sono per la stragrande maggioranza non retribuiti. Sono 179 milioni le ore giornaliere spese in questi compiti, ciò equivale a 22 milioni di persone che lavorano otto ore al giorno senza remunerazione.

 

Le donne italiane si fanno carico del 74% del tempo nella cura alla persona, non retribuite

In Italia, le donne svolgono 5 ore e 5 minuti di lavoro non retribuito di assistenza e cura al giorno mentre gli uomini un’ora e 48 minuti. Le donne italiane, quindi, si fanno carico del 74% del totale delle ore di lavoro non retribuito di assistenza. Questo dato pone l’Italia al quinto posto nel continente europeo (dopo Albania, Armenia, Portogallo e Turchia). Nei paesi vicini, la proporzione di lavoro non retribuito di assistenza e cura svolto dalle donne è inferiore di oltre 10 punti percentuali rispetto all’Italia (Francia 61% e Germania 62%).

Se si somma il tempo di lavoro retribuito con il tempo di lavoro non retribuito di assistenza e cura, la giornata lavorativa è mediamente più lunga per le donne (6 ore e 48 minuti) rispetto a quella degli uomini (5 ore e 31 minuti). Questo fa sì che, per conciliare esigenze familiari e lavorative, le donne trascurino gli interessi personali e persino la salute.

 

C’è da dire che il contributo degli uomini al lavoro di cura e assistenza alla persona non retribuito è aumentato negli ultimi 20 anni ad una velocità annuale di 1,2 minuti al giorno. Le donne invece, hanno ridotto il tempo speso nel lavoro non retribuito di assistenza e cura di 2,1 minuti al giorno ogni anno. Di questo passo, l’uguaglianza di genere nel lavoro non retribuito di assistenza e cura potrà realizzarsi solo nel 2066.

 

L’impatto sulla carriera femminile

Strette fra il lavoro, i figli e la cura di un anziano. Il lavoro non retribuito di assistenza e cura alla persona costituisce il principale ostacolo alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro: in Italia, il 21% delle donne in età lavorativa dichiara di non essere disponibile o di non ricercare lavoro attivamente a causa del lavoro non retribuito di assistenza e cura.

Le lavoratrici e madri di bambini piccoli svolgono meno ore di lavoro retribuito (o realizzano minori profitti) rispetto agli uomini adulti e alle lavoratrici che non hanno figli in età compresa tra 0 e 5 anni. In particolare, le donne con tre o più bambini di età inferiore ai 6 anni lavorano tre ore in meno rispetto alle donne senza figli piccoli, 9 ore e 18 minuti in meno rispetto agli uomini senza figli piccoli e 7 ore e 18 minuti meno rispetto agli uomini che si trovano nella stessa condizione (con tre o più bambini di età inferiore ai 6 anni).

 

I millennial in controtendenza

 

 

Un aspetto incoraggiante è che la tendenza sta migliorando tra le coppie formate da giovani, come i millennial. Secondo un altro studio,“Lightening the Mental Load That Holds Women Back” di BCG, che analizza il peso delle attività famigliari svolte dalle donne nella conciliazione tra vita privata e lavoro, le donne di 45 anni hanno una probabilità 2,6 volte più alta di essere caricate di lavoro domestico rispetto agli uomini. Mentre le donne dai 18 anni ai 34 lo sono solo 1,5 volte di più. Questa non è ancora parità, ma si tratta di un progresso reale. E fa parte della più ampia tendenza dei giovani di contribuire all’assistenza e alla cura dei figli e di adattare il loro comportamento alle esigenze lavorative e professionali della partner.

 

Quali misure adottare per colmare il gender gap

Lo studio BCG suggerisce anche qualche spunto su misure da adottare per fare qualche passo avanti: oltre all’opportunità di una organizzazione flessibile del lavoro, la celebrazione di role models e delle “dual-career couples” ossia delle coppie formate da entrambi i partner lavoratori. Se le aziendevogliono aumentare il numero di donne in posizione di leadership, devono supportarle nell’affrontare il peso della responsabilità domestica. In particolare, gli uomini in posizione di responsabilità devono farsi testimoni di un modello comportamentale e del cambiamento, sfruttando attivamente i programmi di lavoro flessibile ed il congedo di paternità.

 

 

Ti interessa l’argomento? Leggi anche Il lavoro domestico delle donne è il doppio di quello degli uomini

Per consultare la ricerca dell’ILO “Care Work and Care Jobs for the future of decent work”

clicca qui

Articoli correlati