È stato presentato a Roma, nel corso di un grande evento con rappresentanti delle istituzioni e del mondo aziendale, il primo playbook sull’Empowerment Femminile in Italia, contenente oltre 430 buone pratiche adottate dalle aziende del network Valore D per favorire la parità di genere, obiettivo trasversale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il volume, realizzato da Valore D in collaborazione con Boston Consulting Group, è frutto di un’attenta rilettura del PNRR volta a individuare le missioni del Piano che più di altre incidono positivamente sulla condizione occupazionale femminile e sulla crescita del Paese.
PNRR e parità di genere
Il raggiungimento della parità di genere è un tema tanto più attuale quanto lontano: l’indicatore del divario femminile suggerisce che a questo ritmo la gender equality sarà raggiunta completamente solo in 132 anni. In particolare, l’Italia si attesa in 63a posizione e il suo posizionamento rispetto ai Paesi europei più performanti è dovuto principalmente alla scarsa partecipazione delle donne all’economia e alla politica: è qui che si registra, infatti, il più basso tasso di partecipazione al lavoro (63% vs 72% media europea), limitato accesso alle risorse finanziarie e scarsa partecipazione politica (31,9% vs 97,48% dell’Islanda).
In questo scenario il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta una straordinaria opportunità di crescita economica e sociale per il Paese. Una delle priorità trasversali del Piano è infatti la parità di genere, obiettivo non univocamente affidato a singoli interventi, ma comune a tutte le componenti del PNRR.
Oltre 430 buone pratiche
Il lavoro realizzato da Valore D in collaborazione con Boston Consulting Group (BCG) ha coinvolto le quasi 350 aziende associate a Valore D che hanno messo a fattor comune le buone pratiche attuate per favorire l’uguaglianza di genere. Il risultato è una analisi dei fattori che influenzano positivamente la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e un manuale che raccoglie oltre 430 schede dettagliate che illustrano le singole pratiche – di cui 220 allineate con gli obiettivi e le priorità delle missioni 1, 4 e 5 – andando ad identificare inoltre gli indicatori specifici che ne vengono impattati positivamente.
“I dati mostrano come una minor partecipazione femminile al mondo economico generi un impatto negativo non solo per le donne, ma per l’intera società. I servizi di supporto alla genitorialità e alla partecipazione delle donne al mondo lavorativo, sono direttamente correlati al tasso di fertilità, all’età media della popolazione, alle spese per le pensioni e infine al PIL. Stimolare positivamente e sinergicamente questi elementi signifca generare valore per tutti: singoli cittadini e cittadine, imprese e istituzioni. – Ha dichiarato Giada Maldotti, Partner di BCG. “Questo aspetto risulta già chiaro per il mondo aziendale, che sta investendo fortemente per sostenere genitorialità e sviluppo femminile. È asupicabile un allineamento costante con il mondo istituzionale, per garantire che gli investimenti e gli sforzi aziendali volti ad assicurare una sempre maggiore emancipazione femminile, siano sempre più riconosciuti e valorizzati.”
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A Roma l’evento di presentazione del Playbook
Il Playbook rappresenta un patrimonio comune che Valore D mette a disposizione delle istituzioni e di tutte le aziende italiane come stimolo verso il raggiungimento della gender equality.
Il volume è stato presentato a Roma il 13 giugno scorso in occasione dell’evento “PNRR: Parità per una Nuova Ripresa Responsabile”, che ha visto alternarsi due tavole rotonde dedicate alle missioni 1,4, e 5 del PNRR. All’incontro, introdotto da Cristiana Scelza, Presidente di Valore D e moderato da Andrea Cabrini, direttore Class CNBC, hanno preso parte numerosi esponenti del mondo aziendale.
Tra gli ospiti del panel, Alberto Calcagno, Amministratore Delegato Fastweb; Silvia De Dominicis, Global Commercial Vice President Strategic Partnership Johnson & Johnson MedTech; Asunta Enrile, Country Manager IKEA Italia Retail; Anna Gionfriddo, Country Manager Manpower Group; Giada Maldotti, Partner Social Impact Boston Consulting Group; Elisabetta Oliveri, Presidente Autostrade per l’Italia; Stefano Rebattoni, Amministratore Delegato IBM Italia.
L’evento ha visto la partecipazione anche di Eugenia Roccella, Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Paola Frassinetti, Sottosegretaria al Ministero dell’Istruzione e del Merito e Andrea Prete, Presidente di Unioncamere.
Focus su Missione 1, 4, 5 del PNRR
Missione 1: digitalizzazione, innovazione, competitività
Le misure messe in atto per facilitare una rivoluzione digitale che modernizzi il Paese partono dalla constatazione della prevalenza maschile in ambiente STEM: le aziende puntano a garantire e favorire la partecipazione femminile attraverso percorsi di formazione su tematiche digitali; percorsi di formazione e certificazione nelle discipline STEM; laboratori di innovazione per raccogliere e valutare idee migliorative per le aziende; investimenti a favore di flessibilità e smart working per permettere ai dipendenti di conciliare vita-lavoro.
Missione 4: istruzione e ricerca
Istruzione e ricerca sono temi fondamentali per formare nuove generazioni con competenze allineate alle future esigenze del mondo del lavoro. In quest‘ottica è necessaria una partnership tra Scuola e Imprese e l‘analisi delle best practice mostra che molte aziende hanno già avviato una collaborazione con gli Istituti superiori e le Università attraverso corsi su tematiche di innovazione, materie STEM e ambito digital; eventi per supportare gli studenti nella scelta del percorso di studi; iniziative per incoraggiare le ragazze a intraprendere percorsi di studio STEM; borse di studio per le Università e/o benefit per favorire l’istruzione dei figli dei dipendenti.
“Deve esserci come obiettivo un sistema educativo italiano sempre più di qualità, un sistema educativo che porti gli studenti a entrare nel mondo del lavoro con delle competenze sempre più qualificate. Per fare questo non va dimenticata anche l’importanza di una sempre maggiore inclusione delle donne nelle attività produttive e anche nei percorsi professionalizzanti attuati dal sistema educativo. Non a caso noi ci siamo battuti perché ci fosse un maggior potenziamento delle donne negli studi STEM e nelle materie scientifiche. Anche nell’orientamento è importante tenere conto dell’inclusione femminile e non deve più esistere che nei percorsi scolastici e universitari le donne siano ai primi posti e poi invece nel mondo del lavoro si crei una discrasia che le porta a non essere protagoniste così come lo sono state nei percorsi scolastici. Questo è il nostro obiettivo e la scuola è un elemento importante affinché ciò accada “- ha commentato Paola Frassinetti, Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Anche per quanto riguarda il supporto alla genitorialità, le aziende hanno da tempo recepito le problematiche e le difficoltà dei genitori nel conciliare l’attività lavorativa con la cura dei figli e supportano i dipendenti con strutture o campi estivi aziendali che, oltre a sopperire alla carenza di posti negli asili, forniscono una soluzione per il periodo di chiusura estivo delle scuole. Laddove non sia possibile offrire un asilo aziendale si interviene con contributi integrativi di welfare per asili e attività di cura, piani a supporto della genitorialità che prevedono un aumento delle le giornate di permesso e/o integrazione dei congedi maternità/paternità benefit aggiuntivi per i dipendenti genitori (welfare aggiuntivo, buoni per baby-sitter o acquisto materiali scolastici).
Missione 5: coesione e inclusione
La missione 5 del PNRR ha come obiettivo la creazione di “un nuovo futuro per tutti i cittadini da costruire attraverso l’innovazione del mercato del lavoro, facilitando la partecipazione, migliorando la formazione e le politiche attive, eliminando le disuguaglianze sociali, economiche e territoriali, sostenendo l’imprenditorialità femminile” (Italia Domani).
La missione è quindi fortemente correlata con il lavoro delle aziende, che svolgono un ruolo cruciale. Le principali iniziative si concentrano su programmi di formazione e mentoring dei dipendenti con particolare attenzione a supportare la progressione di carriera femminile; certificazione della parità di genere e retributiva per garantire l’inclusione ed un’equa retribuzione; percorsi di alternanza scuola-lavoro per formare ed inserire i giovani nel contesto lavorativo aziendale.
“I dati raccolti indicano che le imprese hanno capito già da tempo che investire sull’empowerment femminile è prioritario. Investimenti tangibili sulle leve chiave del gender empowerment creano infatti dei veri e propri circoli virtuosi, i cui benefici non sono solo economici ma portano ad una maggiore attrazione dei talenti, aumentano l’employee engagement e retention, creano ambienti di lavoro positivi ed inclusivi”, commenta Cristiana Scelza Presidente Valore D. “Le pratiche raccolte nel playbook oltre a fornire una prova delle azioni virtuose intraprese dalle organizzazioni, costituiscono la base per un proficuo confronto tra pubblico e privato, che speriamo possa trasformarsi in un dialogo di lunga durata – un dialogo che ci auguriamo possa servire ad esplorare tutte le potenzialità del PNRR e ad agevolare la ripresa del Paese.”
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