Nell’intervista alla Ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti pubblicata su La Repubblica di oggi si riporta la proposta di adottare un indice sull’inclusione che certifichi le aziende, garantendo sgravi e incentivi. Un’idea basata sull’Inclusion Impact Index® di Valore D, che oltre il 40% delle aziende associate già utilizza per valorizzare l’occupazione femminile.
Paola Mascaro, Presidente di Valore D, commenta:
“L’indice di inclusione proposto dalla Ministra Bonetti è in linea con l’impegno delle nostra Associazione, uno strumento scientifico indispensabile che stimola l’intero tessuto produttivo italiano”.
Uno strumento per colmare il gender gap
I dati che emergono dall’ultimo rapporto ISTAT confermano che il nostro Paese è attraversato da disuguaglianze significative e che l’emergenza Covid-19 ha accentuato i divari esistenti, soprattutto nel mercato del lavoro. Il 12% delle imprese pensa di tagliare posti di lavoro e le donne, dopo aver dato un contributo fondamentale nel corso dei mesi passati, rischiano di essere quelle più penalizzate.
Per evitare che ciò accada è necessario attuare policy efficaci e introdurre nelle aziende strumenti scientifici che misurino i percorsi interni di miglioramento delle politiche di genere, in modo da stimolare non solo l’occupazione femminile ma l’intero tessuto produttivo italiano. Un supporto in questo senso è l’Inclusion Impact Index®, sviluppato da Valore D con il Politecnico di Milano e adottato da oltre il 40% delle aziende associate; uno strumento facile e concreto per misurare l’efficacia delle politiche di diversità e inclusione di un’azienda partendo dall’impatto organizzativo in quattro macro-aree: governance, capacità di attrarre, sviluppare e valorizzare nel tempo i talenti al femminile.
“L’indice di inclusione proposto dalla task force della Ministra Bonetti, di cui sono onorata di fare parte, è in linea con l’impegno di Valore D, da sempre impegnata per l’equilibrio di genere e per una cultura inclusiva nelle organizzazioni e nel nostro Paese. Numerosi studi, tra cui quello Bloomberg basato su dati Eurostat, dimostrano che il raggiungimento da parte del nostro Paese della media europea di occupazione femminile (62,3%) determinerebbe un aumento del PIL di circa 88 miliardi di euro l’anno”.
Paola Mascaro, Presidente di Valore D
In questa ottica vanno anche letti i due emendamenti recentemente presentati e purtroppo respinti. Supportati dalle forze sia di maggioranza che di opposizione, a partire da PD e Forza Italia, gli emendamenti proponevano un Fondo finalizzato a estendere, in via sperimentale per una durata di tre anni, l’aumento al 60% del credito d’imposta per le spese di formazione 4.0 anche alle imprese che intraprendono un percorso di miglioramento delle proprie politiche interne di genere, calcolabili attraverso indici di misurabilità dal carattere scientifico e oggettivo.
Per saperne di più sullo strumento dell’Inclusion Impact Index®