Oltre i pregiudizi di genere, l’impatto del progetto InspirinGirls

Compie due anni il progetto InspirinGirls, promosso in Italia da Valore D, in partnership con Eni, Intesa Sanpaolo e Snam, e con il patrocinio del Miur. Il progetto sta portando tra i banchi delle scuole medie professioniste, scienziate, sportive e manager che possano spronare ragazze e ragazzi a non porsi limiti nella definizione del proprio percorso e a seguire le proprie ambizioni, qualunque esse siano, liberi da stereotipi di genere. Prima dell’incontro infatti il 39% dei ragazzi era convinto che ci fossero «lavori da maschi e lavori da femmine».

 

L’impatto del progetto InspirinGirls

InspirinGirls è arrivato in Italia nel 2017 e ad oggi le role model hanno incontrato oltre 17mila ragazzi in 236 scuole in 52 province e 18 regioni italiane. Il loro è un messaggio forte che ha eco anche dopo l’incontro, così come emerge dall’indagine di InTribe promossa da Valore D, per capire quali preconcetti hanno i ragazzi, come gli adulti influenzano il loro modo di pensare e qual è l’impatto degli incontri.

In base alla ricerca – che ha coinvolto 2.948 ragazzi e ragazze in tutta Italia – la maggioranza di loro ricorda molto bene l’incontro con la role model, in particolar modo le ragazze (67%, rispetto al 54% dei maschi), con un particolare impatto nel Sud Italia. Quasi tre quarti (73%) dei ragazzi ha condiviso l’esperienza con la propria famiglia, aprendo un dialogo sul proprio futuro.

Gli incontri hanno quindi contribuito a far riflettere i ragazzi e le ragazze sulle proprie scelte per il futuro lavorativo: la grande maggioranza di loro (67%) ha dichiarato che la role model ha influenzato questa scelta, in particolar modo per le ragazze (72% rispetto al 62% dei ragazzi). Il 24% del totale partecipanti dichiara di aver capito di poter scegliere qualsiasi tipo di lavoro, il 19% di poter realizzare i propri sogni.

 

 

Ma l’aspetto più interessante è come InspirinGirls abbia contribuito a mettere in discussione gli stereotipi: «Il 39% dei ragazzi, prima dell’incontro credeva che ci fossero lavori da maschi e da femmine, anche se la percentuale è più bassa se la mamma lavora», è la considerazione di Ulrike Sauerwald – Research & Knowledge Management di Valore D. «Il 67% ha dichiarato che la role model ha influito sulla scelta delle superiori, e il 24% del totale ha detto di aver capito che donne e uomini possono scegliere qualunque lavoro».

 

«I risultati di questa indagine – ha spiegato Barbara Falcomer, direttrice generale di Valore D – confermano la validità del progetto e quanto sia fondamentale lavorare sui pregiudizi di genere, ancora così radicati in famiglia e a scuola, per consentire sia ai ragazzi sia alle ragazze di esprimere al meglio il proprio potenziale. Il dato che ci fa particolarmente piacere è che l’incontro con le role model attivi un confronto successivo con insegnanti e genitori, aspetto cruciale per lavorare a 360° sul cambiamento culturale».

 

Insomma i risultati ci sono, anche se il cammino contro gli stereotipi è ancora molto lungo. Da segnalare che InspiriGirls è un progetto internazionale (Valore D è il referente italiano). «Siamo partiti nel 2016 in Inghilterra, ora siamo in 13 Paesi e ci stiamo espandendo anche in America Latina e a Singapore», dice Vicky Booth, CEO di InspirinGirls international. «Ogni Paese lo declina poi a modo suo, è tutto sua base volontaria. Andiamo avanti con passione ed energia, è questo il motore che ci spinge ovunque nel mondo».

 

Per leggere nel dettaglio gli impatti del progetto InspirinGirls in Italia consulta l’indagine di InTribe promossa da Valore D 

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