In Italia le donne nel settore privato guadagnano in media il 15,5% in meno degli uomini (Eurostat, 2021). È come se al bancone un uomo pagasse un caffè 1 euro, una donna 1 euro e 15 centesimi. E questo non è normale.
La campagna promossa da Valore D #nopaygap ha ottenuto il patrocinio di Pubblicità Progresso ed è stata trasmessa su tutte le principali TV (Rai, Mediaset, Sky e Viacom), contribuendo ad aprire un dibattito sul divario salariale di genere. Una realtà che non solo “non è normale”, come recita lo spot, ma che è una perdita per l’economia e il Paese.
Un divario che non è solo economico ma anche culturale e che comincia già dall’infanzia, con la paghetta: solo il 40% delle ragazze la riceve regolarmente (Doxa Kids, I giovani e il rapporto con il denaro, 2016).
Questo divario si consolida poi con la laurea e il primo impiego: a un anno dall’ingresso nel mercato del lavoro i ragazzi guadagnano il 12,8% di stipendio in più delle ragazze (Almalaurea, 2022).
A parità di posizione ed anzianità, anche le donne manager in media percepiscono il 5,5% in meno rispetto ai colleghi maschi. E nei ruoli di maggiore responsabilità il divario si amplia: le donne nei Consigli d’Amministrazione arrivano a guadagnare anche il 77% in meno (Badenoch & Clark, Women in charge, 2021).
Le differenze accumulate durante la vita lavorativa si riflettono anche nella pensione: le donne prendono il 29,3% in meno rispetto agli uomini (INPS, 2023).
Valore D promuove la campagna per la parità salariale #nopaygap. Impegniamoci insieme per raggiungere questo obiettivo!
Di’ anche tu #nopaygap e seguici sui social.