In Italia, tra le prime 100 società quotate, il numero degli amministratori delegati di nome "Carlo" è pari al numero di tutte le amministratrici Delegate donne. Da questo dato è partita l'idea di intitolare "L'importanza di chiamarsi Carlo" la trasmissione in onda su Sky, nel corso della quale si è svolto un dibattito sul gender gap, legato al Manifesto per l'occupazione femminile.
Valore D in collaborazione con Sky ha realizzato una trasmissione per far luce sul problema rappresentato dal rapporto tra donne e lavoro. Solo il 48,9% delle donne ha un'occupazione, ma il Pil crescerebbe di 88 miliardi di euro annui se il tasso eguagliasse quello maschile.
La Presidente di Valore D: "Le aziende devono fare la loro parte, ma la politica deve prevedere incentivi e defiscalizzazioni a vantaggio delle imprese virtuose" Le parole e le promesse non bastano per superare il gender gap. Bisogna misurare le carenze, darsi degli obiettivi, controllare i progressi e premiare i risultati.
A dieci anni dalla legge Golfo-Mosca sulle quote di genere nei CdA “alcuni progressi sono stati fatti – spiega Paola Mascaro, presidente di Valore D – ma le donne che rivestono ruoli esecutivi sono ancora pochissime, perché manca un cambiamento culturale”. Le manager, precisa Mascaro, sono meno del 20%.
Anche quest'anno Valore D è parte attiva del Tempo delle Donne. La presidente Mascaro: «Cambiare i modelli culturali. La pandemia ci pone davanti a un bivio: possiamo restare come siamo, in una posizione di stallo; oppure approfittare della crisi per ripartire dalle donne». E grazie a internet chiunque può partecipare ai nostri dibattiti o ai seminari, la svolta digitale ci ha reso più inclusivi.