Inclusion Impact Index Plus: il nuovo strumento di misurazione di Valore D

A sei anni di distanza dal primo lancio, l’Inclusion Impact Index sviluppato da Valore D si rinnova e diventa Plus: uno strumento in grado di analizzare l’inclusione in tutte le sue declinazioni attraverso una piattaforma digitale arricchita di nuove funzionalità. L’innovativo Index si rivela utile non solo per favorire un approccio strutturato e misurabile all’inclusione nelle aziende, ma anche per consentire a queste ultime di avviarsi al processo di certificazione della parità di genere introdotto con la legge 162/2021 in attuazione del PNRR.

“Il concetto di misurazione è il punto di partenza perché non si può migliorare ciò che non si misura”, commenta Barbara Falcomer, direttrice generale Valore D. “Inclusion Impact Index è già stato adottato da oltre la metà dei nostri associati che ne hanno riscontrato l’utilità per misurare quantitativamente la dimensione di genere in azienda. Oggi lo strumento si completa di una dimensione qualitativa, Inclusion Impact Index Plus, che ne amplia lo spettro di osservazione sui temi di Diversità, Equità e Inclusione rendendolo un passaggio fondamentale propedeutico alla certificazione di genere”.

 

Inclusion Impact Index Plus: caratteristiche e funzionalità

 

Sviluppato a partire dal GRI (Global Reporting Initiative) – lo standard internazionale per il reporting delle informazioni di carattere non finanziario che risponde all’obbligo di comunicazione previsto dal d.lgs. 30 dicembre 2016 n.254 – l’Inclusion Impact Index Plus offre un quadro completo e personalizzato delle politiche di Diversità, Equità e Inclusione (DEI) in azienda, evidenziando le aree di forza e i profili di criticità attraverso due report:

  • report quantitativo, sviluppato in collaborazione con il Politecnico di Milano, che si arricchisce della sezione Generation Mix sulle fasce d’età e raccoglie e analizza tutti i numeri dell’organizzazione sugli equilibri di genere;
  • report qualitativo, che traccia tutte le iniziative e le politiche relative alle sei tipologie di diversità presenti in azienda: genere, età, disabilità, cultura (religione, provenienza geografica, cittadinanza, lingua), background (accademico e professionale) e orientamento sessuale.

La combinazione dei due report è il cardine del nuovo Index, così come si evince dall’esperienza delle aziende che hanno avuto modo di testarlo in anteprima:

“Il nuovo Inclusion Impact Index Plus ci consente di accostare alle più tradizionali analisi quantitative delle innovative analisi qualitative; per noi è infatti fondamentale che le diversità siano accolte e valorizzate per creare un ambiente di lavoro sano e inclusivo” – commenta Elena Avogadro, Responsabile Diversity & Inclusion e Gestione Dirigenti – Gruppo Intesa Sanpaolo.

L’autovalutazione ottenuta con i report sintetizza in maniera chiara il rendimento di un’azienda rispetto alle tematiche di diversità, equità e inclusione e consente di confrontare i risultati conseguiti con il benchmark di segmento o con il mercato totale. Il nuovo Index permette, inoltre, alle organizzazioni di visualizzare il cambiamento avvenuto nel corso del tempo in modo da verificare il possesso dei requisiti richiesti per intraprendere il percorso di certificazione di genere.

“È uno strumento completo e di facile consultazione che ci ha permesso di focalizzarci e di migliorare dove necessario con azioni concrete, ad esempio aumentando la quota di giovani e donne nella nostra forza lavoro, con un’analisi attenta del Pay Equity per determinare e contrastare eventuali disparità retributive” – Gianni Vittorio Armani – Amministratore Delegato – Iren Spa.

 

Misurare per innovare: una piattaforma accessibile da tutte le organizzazioni

L’Inclusion Impact Index Plus è gratuito e a disposizione di tutte le aziende, non solo di quelle che fanno parte del network Valore D e risponde al desiderio dell’associazione di fornire un contributo concreto sul fronte dell’innovazione sociale, attraverso un approccio di misurazione basato su indicatori in linea con la Non Financial Reporting Directive (NFRD) – recepita in Italia con il D.Lgs 254/2016 e poi evolutasi nella Corporate Social Reporting Directive (CSRD), in vigore dal primo Gennaio 2024.

Al testing dell’Inclusion Impact Index Plus hanno preso parte più di quindici aziende, accomunate dal desiderio di lavorare con obiettivi chiari e concreti ad una organizzazione più inclusiva, anche in vista dell’ottenimento della certificazione di parità di genere introdotta con la legge 162/2021 in attuazione del PNRR.

“Poter strutturare report secondo le proprie esigenze, l’immediatezza nella lettura dei dati e la semplicità d’uso di Inclusion Impact Index Plus ci consentono di lavorare con maggior consapevolezza e delineare un percorso più chiaro verso il raggiungimento della parità di genere e della sua certificazione” – Simona Comandè – Philips Health Systems Leader South Europe e Presidente Philips Spa.

Si ringraziano: Accenture, Alstom Italia, Autostrade, Banca Mediolanum, BPER, ENI, ERG, Ferrovie dello Stato, Credit Agricole, HarperCollins, Hera, Intesa Sanpaolo, Iren, Philips, SACE Simest, Sogin, UniCredit.

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