Essere una donna cinquantenne in un’azienda dove magari si lavora da molti anni, con competenze che si pensava di poter sfruttare fino alla pensione può essere difficile. Perchè il mercato è volatile, incerto, le conoscenze richieste sono in continua e rapida evoluzione. Come affrontare questa situazione?
Su Donna Moderna, Barbara Rachetti torna a parlare della ricerca di Valore D “Talenti senza età”, la prima in Italia sulle dipendenti over 50: 6 donne su 10 si sentono discriminate da capi o colleghi, ma tornare a essere realizzate e soddisfatte non è un miraggio. A patto di investire sull’employability, sia per i datori di lavoro sia per i lavoratori. Per le aziende vuol dire «aggiornare le competenze dei dipendenti che l’innovazione tecnologica rende rapidamente obsolete» spiega Monica Magri, HR & Organization Director di The Adecco Group Italia.
Considerare questo momento un’occasione per ripartire
Talenti senza età rivela che il 60% delle quasi 5.000 intervistate si sente discriminata in base all’età (16,6%) o al genere (14,7%) o per entrambe le ragioni (28%). L’età gioca il ruolo più negativo nella percezione femminile. E la differenza fra uomini e donne è decisamente rilevante. Una over 50 ha molte più difficoltà di carriera di un coetaneo, soprattutto se per lei quella soglia rappresenta un punto di ripartenza. Dopo aver cresciuto i figli, per molte dei 2 milioni di lavoratrici tra 55 e 64 anni è proprio questo il momento di rimettersi in gioco.
«La prima cosa che vogliamo dire alle over 50 che cercano lavoro, o una nuova posizione, è: credete in voi stesse. La seconda: non abbiate timore di imparare cose nuove e di lavorare su di voi» sostiene Monica Magri, HR & Organization Director di The Adecco Group Italia. «Oggi il mercato ha bisogno della capacità organizzativa e decisionale delle donne con esperienza, della loro “saggezza” e preparazione nel gestire la complessità e l’ambiguità di contesti professionali in continua evoluzione».
Leggi per intero i dati della ricerca “Talenti senza età: donne e uomini over50 e il lavoro”