STEM. Roba da ragazze

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La pubblicazione “STEM. Roba da ragazze” fa parte della collana «La ricerca», un semestrale di informazione e approfondimento di Loescher editore.

Si tratta di un’indagine sugli stereotipi di genere nell’accesso agli studi e alle professioni STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Nei vari contributi ci si interroga sul perché gli ambiti del sapere scientifico, matematico, ingegneristico e tecnologico siano ancora per la maggior parte prerogativa del genere maschile, almeno nel nostro Paese e nel mondo occidentale in generale.

Compongono la ricerca testimonianze, approfondimenti, progetti didattici e formativi, con uno sguardo sia al territorio italiano, ma anche all’estero.

Molti studi concordano sul ruolo fondamentale che alcuni stereotipi svolgono nel disincentivare le bambine e le ragazze dall’intraprendere e/o continuare studi STEM. In Italia, le donne sono la metà della popolazione studentesca, ma sono ancora poche, soprattuto se confrontate con la controparte maschile, quelle che decidono di intraprendere studi STEM, soprattutto in alcuni percorsi di ingegneria, informatica e tecnologie ICT.

Per ridurre il divario, quindi, bisogna agire sugli stereotipi. È provato che l’influenza di genitori, educatori, amici e media, gioca un ruolo determinante nel modellare gli stereotipi, che si formano nell’infanzia e si consolidano durante l’adolescenza.

È importante contenere il gap perché il mondo contemporaneo pone sempre con maggiore urgenza delle sfide scientifiche e tecnologiche e i percorsi formativi STEM forniscono proprio quelle competenze maggiormente richieste dal mercato del lavoro (di oggi e del domani) e che in futuro quindi potranno favorire maggiori possibilità di carriera e di guadagno. Il coinvolgimento più incisivo di tutte le competenze disponibili, comprese quelle delle donne, è di fondamentale importanza.

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