Laureate e laureati: scelte, esperienze e realizzazioni professionali

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AlmaLaurea – con il sostegno del Ministero dell’Università e della Ricerca – ha presentato il primo Rapporto tematico di genere “Laureate e laureati: scelte, esperienze e realizzazioni professionali”, volto a mappare, esplorare e approfondire il complesso e articolato insieme di informazioni statistiche su scelte formative ed esiti occupazionali, per rappresentare e comprendere le differenze tra laureate e laureati, sotto molteplici punti di vista.

Il Rapporto tematico di genere analizza il contesto familiare di provenienza e il percorso di studio pre-universitario, fattori che influenzano le scelte formative. Si evidenziano le performance delle laureate e dei laureati misurate al termine del percorso di studio e analizzate con riferimento sia alla rapidità nel conseguire il titolo sia alla votazione ottenuta. Inoltre il Rapporto esprime in termini statistici gli esiti occupazionali di laureate e di laureati anche alla luce dell’impatto pandemico sull’occupazione.

Le analisi confermano le note differenze di genere, sia nel breve sia nel medio periodo. Ciò si declina non solo in termini di diverse possibilità di inserimento nel mercato del lavoro ma anche di valorizzazione professionale. Il vantaggio degli uomini, infatti, è confermato in termini di tasso di occupazione e di velocità di inserimento nel mercato del lavoro e anche in termini retributivi, in particolare, a cinque anni dalla laurea, gli uomini percepiscono, in media, circa il 20% in più.

Uno specifico approfondimento ha riguardato i laureati dei percorsi STEM che mostrano le migliori performance occupazionali rispetto al complesso dei laureati. A un anno dal conseguimento del titolo di secondo livello, il tasso di occupazione dei laureati STEM è pari, complessivamente, all’80%, un valore più elevato rispetto ai livelli occupazionali osservati sul complesso dei laureati di secondo livello e anche a cinque anni dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione dei laureati STEM si conferma superiore alla media.

Nonostante le migliori performance occupazionali STEM rispetto al complesso dei laureati, le donne STEM si confermano comunque più svantaggiate rispetto alla componente maschile STEM sia in termini occupazionali che retributivi.

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