Welfare Index PMI – Rapporto 2021

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Il Rapporto Welfare Index PMI è giunto alla sesta edizione.

Più di seimila imprese, rappresentative di tutti i settori economici, hanno contribuito all’indagine che per la prima volta misura l’impatto sociale delle iniziative di welfare aziendale su tutti gli stakeholder: lavoratori, famiglie, comunità, fornitori, consumatori.

Dall’indagine emerge come il welfare aziendale continua a crescere nelle PMI italiane, infatti oltre il 64% delle imprese ha superato il livello iniziale e in sei anni le imprese con un livello di welfare elevato sono più che raddoppiate, passando dal 9,7% del 2016 al 21% attuale.

Inoltre il Covid ha cambiato il significato del welfare aziendale generando una nuova consapevolezza del ruolo sociale dell’organizzazione.

Infatti le piccole e medie imprese italiane hanno avuto un ruolo centrale nell’affrontare l’emergenza Covid-19.

Le organizzazioni hanno attuato numerose iniziative di welfare aziendale, non solo in ambito sanitario, ma anche a favore della conciliazione vita-lavoro, ad esempio promuovendo maggiore flessibilità oraria, nuove attività di formazione a distanza e aiuti per la gestione di figli e anziani. Sono state inoltre attuate iniziative a sostegno dei lavoratori e delle famiglie (come i bonus) e a sostegno della comunità esterna. La gran parte di queste iniziative sono tuttora in corso e per il 42,7% delle imprese sono strutturali e permanenti.

Oggi le PMI sono fondamentali per la ripresa del Paese e le loro strategie di welfare aziendale sostengono le priorità del PNRR con un impatto su salute, donne, giovani, famiglie e comunità.

Le imprese più attive nel welfare hanno una presenza femminile in azienda che sale al 42% (vs la media del 30.9%) e le donne in posizione di responsabilità salgono al 45.5% (vs la media del 36.2%). Inoltre la metà di queste ha assunto nuovi lavoratori contribuendo alla mobilità sociale di donne e giovani.

 

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