Generali Welfare Index PMI 2019: welfare come progetto d’impresa

Sono raddoppiate le Pmi che investono in welfare secondo il nuovo Welfare Index PMI di Generali: si è passati dall’11% del 2016 al 24,8% attuale. Nelle grandi aziende gli imprenditori «molto attivi» nel settore salgono al 71%. Ma soprattutto il welfare aziendale risulta vincente se è un progetto d’impresa che parte dall’ascolto delle esigenze dei dipendenti. Gli imprenditori che attivano una strategia coerente e prolungata nel tempo, per il benessere e la soddisfazione dei lavoratori e delle loro famiglie, dichiarano di ottenere un impatto positivo sulla produttività e anche sulla comunità; tra le aziende aumenta la consapevolezza che benessere sociale e risultati di business crescono di pari passo.

Sono queste le principali evidenze del Rapporto 2019 – Welfare Index PMI, promosso da Generali Italia con la partecipazione delle maggiori confederazioni italiane (Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni) e presentato ieri a Roma. Per il quarto anno ha analizzato il livello di welfare in 4561 piccole medie imprese italiane (più che raddoppiate rispetto al 2016) superando nei tre anni le 15.000 interviste.

 

Il welfare aziendale si diffonde velocemente nelle Pmi: oggi praticamente una realtà su due è attiva. Certo, le grandi aziende restano avvantaggiate, con una quota di imprenditori “molto attivi” del 71%, ma nelle imprese di piccola e media dimensione la crescita è stata più veloce.

«Il welfare ha successo se è un progetto d’impresa coerente e strategico che parte dall’ascolto dei dipendenti», ha commentato Marco Sesana, country manager & Ceo Generali Italia. «Se si punta sul benessere la soddisfazione dei lavoratori, si costruisce in un clima aziendale virtuoso con una ricaduta positiva sulla produttività» precisa Carlo Robiglio, vicepresidente di Confindustria, e aggiunge «bisogna poi guardare con attenzione alle misure di welfare destinate alla formazione dei dipendenti e delle nuove generazioni».

 

Resta il fatto che il 54% di Pmi sono ancora «in fase di sperimentazione iniziale» di iniziative di welfare. Ma non c’è dubbio, è la conclusione a cui giunge il rapporto targato Generali Italia, che chi costruisce un progetto capace di rispondere ai bisogni di lavoratori, famiglie, territorio, «genera un valore superiore a quello economico dell’iniziativa e le persone sono pronte a riconoscerlo».

 

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