In un mondo multipolare come quello attuale, orientarsi è sempre più difficile. Analizzare gli aspetti politici ed economici non è più sufficiente, ma occorre tenere conto di un nuovo insieme di variabili: i valori. La geo-politica, infatti, è in continuo mutamento e ogni giorno nuovi attori fanno ingresso sulla scena mondiale operando secondo valori molto diversi tra loro. Ma cosa accade quando questi valori sono così distanti da risultare contrapposti? Che ruolo possono giocare le imprese? E gli amministratori delegati?
È questo il tema chiave dell’incontro “Il CEO attore di cambiamento” organizzato ieri a Milano da Valore D in collaborazione con ISPI, l’Istituto per gli studi di politica internazionale.
All’evento, moderato da Andrea Cabrini – Direttore Class CNBC, hanno preso parte Cristiana Scelza – Presidente Valore D, Paolo Magri – Vicepresidente esecutivo ISPI, Maximo Ibarra – CEO e General Manager di Engineering Ingegneria Informatica, Michele Perrino – Vice Presidente Western Europe di Enterprise Accounts & Services di Medtronic, Lucrezia Rechlin – Professoressa di economia alla London Business School, Alessandra Ricci – Amministratore Delegato di Sace e Barbara Cominelli – CEO JJL Italia.
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Valori e sfide: le aziende come game changer
Sempre più studi e ricerche attribuiscono alle imprese il ruolo di game changer dal punto di vista valoriale: sono numerose, infatti, le aziende che oggi si fanno carico delle criticità in ambito sociale, svolgendo un compito di mediazione tra mondi edificati su valori discordanti.
Al riguardo, la nuova edizione del Trust Barometer, il sondaggio annuale condotto da Edelman che misura il grado di fiducia della popolazione nei confronti delle principali istituzioni (governi, business, media e ONG), ha messo in luce la crescente richiesta rivolta alle imprese di un maggiore coinvolgimento nelle questioni globali.
Dall’analisi di Edelman, infatti, è emerso che a livello mondiale il business è la sola istituzione ritenuta competente ed etica. La competenza va intesa come la capacità di saper fare, mentre per etica si intende l’aspettativa che l’istituzione saprà agire facendo la cosa giusta.
La fiducia nel Paese
In Italia, l’indice generale di fiducia è cresciuto di 10 punti in 10 anni. Nonostante il leggero calo rispetto allo scorso anno, il Paese continua ad essere tra i best performer in Europa. Allo stato, tuttavia, non c’è nessuna istituzione che è, al tempo stesso, considerata competente ed etica. Il business, in particolare, negli ultimi anni ha guadagnato in eticità ma ha perso in competenza; ad ogni modo è l’istituzione che gode di maggior fiducia, con +12 punti rispetto al 2013.
In crescita anche le aspettative verso le imprese e i CEO: a questi è richiesto maggiore impegno soprattutto riguardo ai temi sociali legati alle condizioni di lavoro dei dipendenti, agli effetti del cambiamento climatico e alle discriminazioni. Al riguardo, per sei italiani su dieci, le aziende dovrebbero utilizzare il potere iconico dei propri brand per creare una identità condivisa sottolineando gli aspetti che uniscono e che rinforzano il tessuto sociale.
L’approccio considerato di maggiore successo è quello che vede istituzioni e business lavorare in partnership: con riferimento ai temi già citati, la collaborazione pubblico-privato è infatti ritenuta notevolmente più proficua e in grado di condurre a risultati più costruttivi rispetto ai casi in cui il business operi da solo.
Data la crescente importanza affidata alle imprese e ai CEO, ragionare sulle sfide in corso e su quelle che attendono il futuro diventa indispensabile.
Valore D e ISPI: l’evento “Il Ceo attore di cambiamento”
Nel corso dell’evento “Il Ceo attore di cambiamento”, tenutosi ieri presso Palazzo Clerici, gli ospiti si sono confrontati sul ruolo delle imprese nelle dinamiche odierne e su come navigare i cambiamenti geopolitici, economici e valoriali in atto, andando alla ricerca di un modello di convivenza su scala planetaria che sia in grado di ridurre disequilibri economici, politici e sociali anche all’interno delle società occidentali.
“La dimensione geopolitica ha guidato il cambiamento nell’ultimo anno. Ci ritroviamo in un mondo nuovo, in cui sono caduti molti tabù: dal fatto che non si potesse fare a meno del gas russo, all’illusione che l’Europa non si sarebbe riarmata. Dopo decenni in cui abbiamo creduto che fosse l’economia a guidare il mondo e che l’interdipendenza dovuta alla globalizzazione fosse garanzia di pace, o quanto meno di equilibri durati, ci siamo resi conto che la geopolitica conta. In un mondo così complicato e in cui è sempre più difficile fare previsioni, per l’Europa e le imprese la strada non può che essere la diversificazione: diversità è potenza” – Paolo Magri, Vicepresidente esecutivo ISPI
L’attenzione si è soffermata in particolare sulla figura del leader, a cui oggi è affidato un ruolo attivo nella società. Il CEO deve essere in grado di generare un impatto dentro e fuori dalle organizzazioni e al tempo stesso di saper riconoscere la sua vulnerabilità.
La realtà odierna, attraversata da conflitti e dinamiche spesso imprevedibili, non consente di fare previsioni nel medio termine: proprio per questo il CEO deve avere un pensiero sistemico che lo porti ad essere reattivo a più livelli e, contemporaneamente, ad operare con obiettivi di lungo periodo.
“La società di consulenza Russell Reynolds, in partnership con il Global Compact delle Nazioni Unite, ha teorizzato un modello di Leadership Sostenibile, che spiega come il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu richieda leader aziendali trasformativi che sappiano guardare oltre i profitti a breve termine e che siano in grado di abbracciare il ruolo di agenti di cambiamento, sia all’interno che all’esterno delle loro aziende e di ecosistemi più ampi. Per guidare il cambiamento, il CEO di domani dovrà avere una “mentalità sostenibile”, ossia considerare l’impresa profondamente legata ad un più ampio contesto sociale e ambientale” – Cristiana Scelza, Presidente Valore D.
Qui il video dell’evento “Il Ceo attore di cambiamento” – 4 aprile 2023