Torna a crescere la ricchezza delle famiglie italiane, il cui grosso del patrimonio è sempre rappresentato dal mattone: le abitazioni rappresentano ancora metà della ricchezza lorda delle famiglie. Dopo tre anni di riduzione costante, tra il 2016 e il 2017 la ricchezza delle famiglie italiane è cresciuta, secondo quanto rilevato dalla pubblicazione congiunta Istat e Bankitalia sulla ricchezza di famiglie e istituzioni non finanziarie, un’analisi che offre nuove stime sulla ricchezza utilizzando le consistenze delle attività e passività finanziarie pubblicate dalla Banca d’Italia e quelle delle attività non finanziarie diffuse dall’Istat.
La ricchezza delle famiglie italiane è 8 volte il reddito disponibile
Alla fine 2017 la ricchezza netta delle famiglie italiane è stata pari a 9.743 miliardi di euro, otto volte il loro reddito disponibile. Le abitazioni, come detto, hanno costituito la principale forma di investimento delle famiglie. Le passività delle famiglie italiane nello stesso periodo è stato pari a 926 miliardi di euro, inferiore, in rapporto al reddito, rispetto agli altri Paesi europei. Diverse le variabili che potrebbero influire su questo risultato, tra cui anche la tendenza delle famiglie italiane al risparmio investendo molto sulla casa, nonostante la perdita di valore registrata. Le attività finanziarie hanno raggiunto 4.374 miliardi di euro, in crescita rispetto all’anno precedente; la loro incidenza sulla ricchezza netta è risultata tuttavia inferiore a quella registrata in altre economie.
Imprese: da immobili non residenziali, impianti e macchinari oltre un terzo della ricchezza
La ricchezza netta delle società non finanziarie è pari a 1.053 miliardi di euro. Il totale delle attività del settore ammontava nel 2017 a 4.943 miliardi di euro di cui il 63% costituito da attività non finanziarie. Anche per queste società, tuttavia, la componente finanziaria è aumentata a partire dal 2013 e nel 2017 è stata pari a 1840 miliardi di euro. È diminuito, invece, il valore del patrimonio reale, rappresentato soprattutto da immobili non residenziali e da impianti e macchinari. Il ricorso al finanziamento tramite titoli e prestiti è stato pari a 1.233 miliardi di euro, un ammontare contenuto nel confronto internazionale.
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