The Only Woman: il gender gap in 100 immagini

Un racconto fotografico che ripercorre la storia del gender gap dal 1862 al 2020: le istantanee scelte dalla regista candidata all’Oscar Immy Humes per il suo primo libro “The Only Woman” sono ritratti di gruppo di epoche e provenienza diverse accomunati dalla presenza solitaria di una donna in un luogo popolato da uomini.

 

L’editrice Katharine Graham, la prima donna eletta nel Board of Directors dell’Associated Press, nel 1975
L’editrice Katharine Graham, la prima donna eletta nel Board of Directors dell’Associated Press, nel 1975

 

Donne rivoluzionarie e uniche: una panoramica dall’Ottocento a oggi

 

Il progetto di Humes nasce da anni di ricerca impiegati non solo a selezionare il materiale – la raccolta contiene 100 foto storiche scattate in 20 paesi diversi, tra cui Stati Uniti, Messico, Regno Unito, Francia, Pakistan, Perù – ma anche ad indagare il senso della presenza femminile nei contesti fotografati. La sequenza di immagini inserite nel libro rappresenta, infatti, una prova delle strutture patriarcali esistenti nelle varie epoche e al tempo stesso una panoramica dei cambiamenti intercorsi nell’arco di oltre un secolo e mezzo.

 

Scienziate, suffragette, palombare, politiche, attiviste, cantanti, attrici: The Only Woman ritrae donne celebri e meno note che hanno contribuito a fare la storia, tra cui la suffragetta Emmeline Pankhurst, immobilizzata da un poliziotto per le strade di Londra nel 1914; Kathrine Switzer, mentre corre in incognito la maratona di Boston del 1967, all’epoca proibita alle donne; Jane Campion, la prima regista a vincere la Palma d’oro a Cannes nel 1983 e Rita Levi Montalcini durante una conferenza di Nobel della Scienza in Vaticano nel 1986.

 

Prendendo spunto dalle foto, Humes si interroga sulla condizione di “unicità” vissuta dalle donne del suo libro: a incuriosire la regista sono soprattutto le sensazioni provate da queste ultime prima dello scatto, gli ostacoli incontrati durante il loro percorso, i rapporti con i colleghi.

 

Ciascuna immagine inserita nella raccolta ripropone lo stesso schema della precedente ma è al contempo rappresentativa di una data epoca e di una determinata cultura: è proprio in questa tensione tra ripetizione e particolarità che risiede la forza del libro di Humes e del suo tentativo di dare voce – attraverso uno storytelling visuale – alle protagoniste delle foto.

 

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