In occasione della giornata mondiale della terra, celebrata per la prima volta nel 1970 e istituita formalmente dall’ONU nel 2009, è importante riflettere sul significato della sostenibilità. Le parole che più comunemente vengono associate a questo tema sono “energia” e “riciclo” (ESG Culture Lab 2023), ma la sostenibilità non si limita solo a quella ambientale e ha diverse declinazioni che coinvolgono gli ambiti sociali ed economici. Per questo è fondamentale tenere in considerazione i criteri ESG e l’aiuto che offrono alle imprese nel raggiungimento effettivo della sostenibilità.
Cosa sono i criteri ESG
Nel 2015, l’adozione dell’Agenda 2030 ha segnato un traguardo importante: il programma sottoscritto dall’Assemblea Generale dell’ONU ha esplicitato il carattere tridimensionale della sostenibilità e indicato 17 obiettivi di sviluppo sostenibile che riguardano tutte le dimensioni della vita umana e del pianeta. Da qui la centralità riconosciuta agli indicatori ESG che ad oggi rappresentano una bussola in grado di orientare non solo le scelte di sviluppo mondiale ma anche quelle di investitori, clienti e dipendenti.
La sigla ESG si riferisce a criteri di misurazione standardizzati che valutano le attività ambientali, sociali e di governance di un’organizzazione e insieme la qualificano come sostenibile.
- Environmental = proteggere l’ambiente
Tramite la “E” vengono prese in considerazione tutte le strategie di un’impresa per l’ambiente come, ad esempio, utilizzare energia pulita, limitare gli sprechi e affrontare le problematiche legate al cambiamento climatico.
- Social = migliorare la società
La lettera “S” invece misura l’impatto sociale come il benessere e la sicurezza dei dipendenti, della comunità e del territorio, il rispetto dei diritti umani e l’implementazione di strategie DEI (Diversità, Equità, Inclusione).
- Governance = mette in pratica una governance efficace
La “G” si riferisce alla gestione aziendale, al più alto livello decisionale, ai principi e ai processi che rendono la struttura organizzativa evoluta, trasparente e generativa.
La percezione degli ESG in Italia
Il rapporto 2023 dell’ESG Culture Lab, realizzato da Eikon Strategic Consulting Italia in collaborazione con ADNKronos, ha evidenziato che oggi le persone hanno una visione molto parziale della sostenibilità.
Come riportato dallo studio quasi tutte le persone intervistate sostengono di conoscere la tematica, ma poco più della metà ha sentito parlare dell’Agenda 2030 e solo 1 su 4 di ESG. Le parole della sostenibilità sociale, infatti, emergono solo se stimolate e ciò indica come la popolazione fatichi ad associare gli ESG anche agli obiettivi sociali come l’inclusione, l’equità, l’uguaglianza e la parità.
Al riguardo, si è riscontrato che diversi fattori incidono sulla conoscenza di questi temi. In primis lo status lavorativo: le persone occupate hanno, infatti, sentito parlare di più di ESG (28% vs 16%). Anche la tipologia di lavoro incide: chi lavora nel pubblico ha più conoscenza dell’Agenda 2030 rispetto a chi lavora nel settore privato (66% contro 57%) mentre le persone che lavorano in organizzazioni con oltre 249 dipendenti sono maggiormente informate sia sull’Agenda 2030 (66% vs 41%) sia sugli ESG (31% vs 14%) rispetto ai/alle dipendenti delle aziende più piccole. Inoltre, la conoscenza è influenzata dal luogo di abitazione, ad esempio nei centri urbani con oltre 240.000 abitanti c’è maggiore consapevolezza.
Ciò significa che, se da una parte in Italia è stato fatto tanto per la comunicazione della E di environment, è altrettanto importante lavorare per aumentare la percezione della sostenibilità collegata alla dimensione sociale.
L’impatto degli ESG sui consumatori
Nonostante in Italia ci sia ancora tanto da fare, molti studi riscontrano come in generale ci sia una crescente attenzione verso il modo in cui le organizzazioni agiscono all’interno della società e ciò si riflette anche sulle aspettative e sulle scelte dei consumatori, che pian piano diventano sempre più consapevoli. Infatti, secondo lo studio “Consumer Intelligence Series” realizzato da PwC nel 2021, consumatori e dipendenti sono più inclini a comprare o a lavorare in aziende impegnate sui fattori ESG. A supporto di questo i dati dell’osservatorio IPSOS Civic Brands (2022) indicano che il 74% delle persone intervistate ritiene che l’impegno di un’impresa sulle tematiche ESG debba essere concreto e che dichiarazioni o pubblicità non sono sufficienti. In aggiunta, il 76% vorrebbe che, prima di condividere il proprio impegno con il pubblico, le aziende dessero attenzione alla qualità di vita dei propri dipendenti, mentre il 47% ha dichiarato di aver smesso di comprare prodotti o servizi di alcune organizzazioni perché deluse dal loro comportamento.
Questi ultimi risultati si caricano di ulteriore significato quando vengono accostati a quelli dello studio del 2022 “ESG Connect” della Cerved Rating Agency, che ha riscontrato come, rispetto a società più dedicate, le imprese con una bassa valutazione ESG hanno in media dalle 2 alle 5 volte più probabilità di fallire.
Il bilancio di sostenibilità come sostegno alle imprese
Per aiutare le aziende a fare la differenza e continuare a sensibilizzare le persone sulle tematiche sociali, Valore D offre al suo network attività di formazione, strumenti e progetti. Da anni, infatti, l’associazione condivide l’importanza del bilancio di sostenibilità, un documento attraverso cui le aziende comunicano le proprie performance ambientali, sociali e di governance (ESG) a tutti gli stakeholder, sia agli investitori e ai fornitori, sia ai clienti e ai dipendenti. Questo tipo di report non permette solo di mostrare l’impegno nella promozione di pratiche sostenibili e responsabili, ma anche di misurare i progressi delle organizzazioni verso un’ampia gamma di temi come, ad esempio, la riduzione dell’impatto ambientale, il rispetto dei diritti umani, la promozione di condizioni di lavoro eque e sicure.
Per ogni impresa redigere il bilancio di sostenibilità è dunque la mossa vincente per rispondere alle crescenti aspettative di responsabilità e trasparenza aziendale e per dimostrare il proprio impegno concreto verso tutte le declinazioni della sostenibilità.