Smart working, via libera al Protocollo nazionale: come sarà il futuro del lavoro nelle aziende?

Il Ministero del Lavoro ha raggiunto l’accordo con le parti sociali sul Protocollo Nazionale con le linee guida per la contrattazione collettiva sul lavoro agile nel settore privato, proposto dal Ministro Andrea Orlando, che si è detto soddisfatto “al di là dell’emergenza, sarà una modalità che caratterizzerà il lavoro in futuro, anche nella quotidianità, nella normalità che speriamo di riconquistare il più presto possibile”. Si tratta di uno dei primi provvedimenti in Europa di disciplina dello smart working. Che cosa prevede?

 

Nuove regole per il lavoro agile: via libera al Protocollo nazionale per il privato

Le aziende che vorranno continuare a far ricorso al lavoro agile anche oltre la fase emergenziale della pandemia ora hanno linee guida alle quali attenersi in attesa dei contratti. Il Protocollo prevede che lo smart working si possa realizzare con un accordo individuale scritto che ne chiarisca la duratal’alternanza tra i periodi di lavoro all’interno e all’esterno dei locali aziendali ma anche quali saranno gli strumenti di lavoro, il potere direttivo del datore di lavoro e i tempi di riposo del lavoratore. Il lavoratore smart avrà gli stessi diritti economici e normativi di quelli che lavorano nei locali aziendali, ma non avrà i vincoli di orario.

“La giornata lavorativa svolta in modalità agile – si legge nel Protocollo – si caratterizza per l’assenza di un preciso orario di lavoro e per l’autonomia nello svolgimento della prestazione nell’ambito degli obiettivi prefissati”. Dovrà essere individuata una fascia di disconnessione nella quale il lavoratore non erogherà la sua prestazione. Il lavoratore è anche libero di individuare il luogo ove svolgerà la prestazione in modalità agile purché lo stesso abbia caratteristiche tali da consentire la regolare esecuzione della prestazione, in condizioni di sicurezza e riservatezza, anche con specifico riferimento al trattamento dei dati e delle informazioni aziendali nonché alle esigenze di connessione con i sistemi aziendali.

 

Le linee guida regolamentano il lavoro agile in maniera adattabile alle singole realtà lavorative

 

L’accordo sul tema del lavoro agile in tutto il sistema privato è un vero punto di svolta per diversi motivi: contribuirà a nuovi modelli di organizzazione del lavoro, a maggiore produttività, a maggior benessere lavorativo e, non ultimo, andrà a supporto della parità di genere, facilitando la redistribuzione dei carichi di cura tra uomini e donne e la co-genitorialità.

 

Da smart a blended working: leggi il primo e-book di Valore D

La possibilità di svolgere la prestazione lavorativa anche in modalità agile, quindi, entrerà a far parte delle richieste o delle aspettative dei lavoratori, e potrebbe diventare un fattore rilevante anche per chi valuta un nuovo impiego. In cosa consiste ? Quali saranno le nuove coordinate del lavoro all’interno delle imprese?
Una risposta a queste e altre domande sulle future modalità di lavoro prova a darla il primo e-book di Valore D, “Da smart a blended working: come sarà il futuro del lavoro”, realizzato in collaborazione con l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano e pubblicato da HarperCollins. Una guida metodologica innovativa e pratica che analizza e condensa i profondi cambiamenti che durante la pandemia hanno impattato su oltre il 93% dei lavoratori a livello globale e che raccoglie le testimonianze di più di 60 aziende associate a Valore D.

Il libro è scaricabile gratuitamente da tutti gli e-book store online, ad esempio:

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