Rapporto Save the Children: essere madre in Italia

 “Le equilibriste: la maternità in Italia” è il report annuale di Save the Children che presenta la situazione delle mamme in Italia. Nel report il Mother’s Index 2019 analizza, attraverso diversi indicatori, lo stato di benessere e il rispetto dei diritti delle donne nel nostro Paese.

Sono quasi 10 milioni le donne con figli minorenni in Italia. Scelgono la maternità sempre più tardi, con una media di 31 anni per il primo figlio e devono sempre più spesso rinunciare a lavorare a causa degli impegni familiari (il 43,2% delle donne tra i 25 e i 49 anni con figli minorenni risulta non occupata). Inoltre, lamentano poco sostegno per chi decide di mettere al mondo un figlio e una scarsa rete di servizi per la prima infanzia, che costringe buona parte del 40,9% di madri con almeno un figlio a scegliere un regime di part-time pur di continuare ad avere un’occupazione lavorativa.

 

Nascite, nuovo record negativo

In un Paese in cui la natalità ha toccato un nuovo record negativo – 449mila nascite nel 2018, 9mila in meno rispetto all’anno precedente – le mamme italiane hanno pochi figli, con un numero medio per donna pari oggi a 1,32, ben lontano dai 2,38 del 1970, evidenzia il Rapporto. La percentuale di famiglie con un solo genitore  è di circa il 10%, in prevalenza madri. Inoltre, resta marcato il divario tra le regioni del Nord e quelle del Sud per quanto riguarda i servizi all’infanzia.

 

Madri e lavoro

Il rapporto presentato da Save The Children indaga anche sul rapporto tra le “equilibriste” e il mondo del lavoro. Dall’Osservatorio Statistico dei Consulenti del lavoro emerge che negli ultimi dieci anni, i lavoratori part-time che vorrebbero lavorare a tempo pieno sono più che raddoppiati passando da un milione 195 mila occupati in part-time involontario del 2007 ai 2,6 milioni del 2017 di cui un milione e 770mila sono donne. Fa ricorso al part-time il 43,7% per le donne con tre o più figli. L’Osservatorio ha stimato in 433 mila, nel 2017, il numero di madri che potrebbero cambiare la propria posizione nel mercato del lavoro se fossero sostenute da servizi adeguati. Sul totale complessivo delle madri non occupate o sottoccupate a causa dell’inadeguatezza dei servizi di cura, l’88% lamenta la carenza dei servizi per l’infanzia.

Un altro dato dolente riguarda le risoluzioni consensuali dei rapporti di lavoro: quasi 8 su 10 hanno riguardato le lavoratrici madri. Per capire quanto sia complessa per le donne la conciliazione tra lavoro famigliare e professionale riguarda la quota del tempo dedicato al lavoro domestico e di cura non retribuito: le donne dedicano a queste funzioni una quantità di tempo di circa 2,6 volte superiore a quella degli uomini.

 

Per leggere il rapporto completo

Clicca qui

Articoli correlati