Quanto vale l’economia al femminile?

Quanto vale la Sheeconomy, ovvero l’economia al femminile? La domanda è tutt’altro che fuori luogo perché c’è ancora molta strada da fare per raggiungere la piena parità con l’universo maschile. Ne parlano Roberta Castellarin e Paola Valentini in un interessante articolo su Milano Finanza. Pensiamo ad esempio alle quote di genere: nonostante l’obbligo di legge di riservare posizioni di vertice alle donne, nelle aziende si fa ancora resistenza: a livello qualitativo permane un disequilibrio nella retribuzione e nella tipologia di incarichi per le donne nei board, ma anche a livello quantitativo la loro presenza deve essere consolidata.

 

Eppure la chiusura del gender gap potrebbe fornire un elemento di rilancio non indifferente all’economia globale alle prese in questa fase con una dinamica in rallentamento. Bank of America Merrill Lynch ha provato ad analizzare quanto l‘uguaglianza di genere tra donne e uomini potrebbe spingere il PIL globale e i mercati finanziari. A partire dai dati di McKinsey, citati da Bank of America Merrill Lynch, la parità tra i generi potrebbe far salire entro il 2025 il PIL mondiale tra il 13 e 31%, una cifra tra i 12 e i 28 mila miliardi di dollari – pari al PIL della Cina e degli Usa messi insieme.

 

Gender pay gap e crescita della ricchezza femminile

Sul fronte finanziario, intanto, la maggior partecipazione delle donne al mondo del lavoro, accompagnata a una maggiore istruzione, sta contribuendo a far crescere la ricchezza detenuta dalla popolazione femminile, che attualmente è circa un terzo del totale mondiale. E nei prossimi anni le donne continueranno ad accumulare ricchezza più velocemente rispetto agli uomini dopo che nell’ultimo decennio il valore dei loro patrimoni è già cresciuto a un ritmo pari a una volta e mezzo in più rispetto a quello degli uomini.

 

«Si prevede che entro il 2020 le donne avranno una fetta di 72 mila miliardi di dollari degli asset finanziari globali, il doppio rispetto ai livelli del 2010, con un ritmo di accumulazione di una volta e mezza quello degli uomini. Ma c’è ancora molto da fare», avvertono gli analisti di BofA Merrill Lynch. Infatti, osservano gli esperti dell’Investment bank statunitense, citando i dati del World Economic Forum, il gender gap economico si sta riducendo molto lentamente e se non cambiano le cose non si chiuderà prima di 200 anni». In media il gender gap globale, tenuto conto quindi di tutti gli aspetti, inclusi quelli economici e politici, il gender gap globale sarà colmato in media in 108 anni per tutti i Paesi analizzati dal World Economic Forum.

 

Grafico di Milano Finanza su dati Bank of America Merrill Lynch

 

 

Uno degli aspetti in cui le differenze sono maggiori riguarda gli stipendi. Per esempio negli Usa, «le donne che lavorano sono pagate, in media, circa 11 mila dollari all’anno in meno rispetto ai propri colleghi. Questo equivale a 89 settimane, quindi oltre un anno, di spese per generi alimentari», osserva ancora BofA Merrill Lynch. Ma il report dell’investment bank Usa ricorda anche che l’aspettativa di vita delle donne è maggiore di quella degli uomini, in media le prime vivono quattro anni e mezzo in più, e quindi a livello globale il numero della popolazione femminile anziana è maggiore di quella maschile.

 

«Nel 2015 nel mondo c’erano 80 uomini over 65 ogni 100 donne, e 50 uomini ogni 100 donne nella fascia di età oltre gli 85 anni e soltanto 22 uomini ogni 100 donne ultra centenarie. Come risultato della maggior longevità femminile, i dati del Bmo Wealth Institute segnalano che da qui al prossimo anno circa 22 mila miliardi di asset passeranno dal mondo maschile a quello femminile soltanto negli Usa», rileva BofA Merrill Lynch. Ma non è tutto. Nel club dei più facoltosi del mondo ci sono sempre più donne il cui peso cresce a un ritmo superiore rispetto a quello degli uomini. Il numero è cresciuto del 46% in cinque anni, nel contempo la crescita degli uomini è stata del 39%.

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