“Non solo parole. Guida a una cultura condivisa”, la pubblicazione realizzata da Valore D per celebrare i 15 anni della nascita dell’associazione, diventa un libro, edito da Feltrinelli Education, che verrà presentato al Salone internazionale del Libro di Torino domenica 12 maggio.
L’importanza delle parole e l’impatto che possono avere su chi ci circonda continuano ad essere tematiche importanti su cui riflettere per persone e organizzazioni: una nuova indagine dell’Osservatorio D, nata dalla collaborazione di Valore D e SWG, conferma la necessità di lavorare sul linguaggio inclusivo.
La concretezza dei dati: ancora tanto lavoro da fare
L’uscita del libro “Non solo parole” è accompagnata dai risultati emersi dal report di ricerca “Opinioni e atteggiamenti verso un linguaggio più inclusivo” dell’Osservatorio D condotto su un campione rappresentativo di 800 persone maggiorenni.
Secondo i dati, social media (85%), sport (81%) e politica (80%) sono gli ambiti più ‘inquinati’ da parole offensive e irrispettose, ma per 6 italiani/e su 10, la mancanza di rispetto attraverso il linguaggio è diffusa anche a scuola e nei luoghi di lavoro. Nella società odierna le persone sono costantemente esposte a un linguaggio insensibile, scortese o, addirittura, offensivo e spesso si dà per scontato che non abbia effetti a lungo termine.
I risultati dello studio però ci indicano che a circa un italiano su due, donne e giovani soprattutto, è capitato con una certa regolarità di sentirsi incompreso/a e sbagliato/a (47%) a causa di parole inopportune ricevute, fino ad arrivare a cambiare la propria idea su una decisione (57%) o a peggiorare la propria autostima e l’opinione di sé (45%).
Le parole hanno un peso, possono includere e possono ferire, ed è per questo che vanno conosciute e usate con attenzione: oltre la metà (56%) del campione intervistato, in particolare nella fascia degli over 55 (62%), è consapevole dell’impatto del proprio modo di comunicare, ma per il 17% – e in particolare per un giovane su 4 – il linguaggio può anche diventare un limite che crea fraintendimenti. Ciò sottolinea la sensibilità delle giovani generazioni e la necessità di ampliare il dibattito che riguarda le parole e il modo di esprimersi. Oltre la metà delle persone intervistate (54%) ritiene, infatti, che il linguaggio inclusivo sia fondamentale per una società migliore.
Il rischio più grande che viene segnalato dall’indagine è quello di un’inclusività di facciata e che all’enfasi crescente sulle parole non segua poi una reale attenzione verso i bisogni dei singoli individui (54% dei rispondenti). Ad oggi le persone stanno diventando sempre più attente al reale impegno delle aziende e delle istituzioni nei confronti delle problematiche sociali e ambientali. Per aumentare la percezione di una nuova e autentica sensibilità nei confronti delle tematiche di inclusione e valorizzazione di tutte le persone è importante che le organizzazioni adottino buone pratiche e policy concrete che prevedano anche percorsi di formazione e sensibilizzazione sul modo di comunicare.
La concretezza della carta: la guida diventa libro
“Non solo parole” nato dalla collaborazione di Valore D con Feltrinelli Education e con la partecipazione degli illustratori e delle illustratrici di Yoonik, racconta le parole che sono o devono diventare importanti per comprendere e vivere la nostra società in modo più inclusivo. All’interno del libro vengono descritte e approfondite 15 parole simbolo che corrispondono all’impegno sociale e culturale di Valore D nei suoi anni attività. Le parole sono affiancate da altrettante illustrazioni realizzate con stili e approcci eterogenei – un modo questo per arricchire il racconto attraverso un nuovo linguaggio, quello dell’immagine – che si propongono come ausilio per superare stereotipi e pregiudizi, strascichi di un retaggio culturale che contribuisce a diffondere le discriminazioni. Conoscere le parole e usarle correttamente permette, infatti, di formare il pensiero e di dare voce alle azioni traducendo buoni propositi in politiche concrete.
Le parole che usiamo sono molto più che semplici strumenti per comunicare. Esse possiedono un potere intrinseco di rappresentare e influenzare la realtà che ci circonda, modellando il nostro modo di pensare, agire e percepire il mondo. Le parole servono a dare un nome a concetti, idee e oggetti, a categorizzare le nostre esperienze, costruire narrazioni e dare senso alla realtà che ci circonda. Ma hanno anche il potere di influenzare la realtà; le parole che scegliamo possono motivare o demotivare, ispirare o scoraggiare, unire o dividere, possono essere usate per costruire ponti di comprensione o per erigere muri di divisione. Con “Non solo parole” come associazione vorremmo contribuire a una migliore conoscenza delle parole che raccontano le diversità e l’inclusione e a una maggiore consapevolezza nel modo in cui si usano, in ogni ambito e contesto, partendo da noi, per fare un passo avanti come società.
Barbara Falcomer, Direttrice Generale Valore D
“Non solo parole. Dalla rappresentazione della diversità all’inclusione”: domenica 12 maggio dalle 16:45 alle 17:45 presso il BookLab del padiglione 4 di Lingotto Fiere a Torino.
Nel corso dell’incontro interverranno Barbara Falcomer, Direttrice Generale di Valore D, Francesca Devescovi, Consigliera Delegata di Feltrinelli Education, Nadeesha Uyangoda, autrice, e Federico Zaghis, Co-founder di Yoonik.