Dal 2009 Valore D si impegna per promuove l’equilibrio di genere e una cultura inclusiva nelle aziende e nel Paese. Nel 2024 l’associazione compie 15 anni, anni di passione e risultati che hanno portato alla creazione di un network di oltre 350 imprese per un totale di più di due milioni di dipendenti. In occasione del compleanno, Valore D lancia “Non solo parole”, un progetto in collaborazione con Feltrinelli Education per festeggiare i traguardi ottenuti e riflettere insieme sui prossimi obiettivi.
La storia di questi 15 anni
La storia di Valore D ha inizio grazie all’incontro tra le manager di dodici aziende virtuose e al desiderio comune di valorizzare le figure femminili ai vertici delle imprese. Da questo volere sono nati i primi grandi progetti come InTheBoardroom, con il fine di promuovere donne preparate all’interno dei CdA. Ma la missione non si è limitata a questo, allargandosi negli anni fino a includere tutto lo spettro di diversità presente nella società attraverso una prospettiva intersezionale.
Consolidare un nuovo modello di imprenditorialità attenta ai valori, alla giustizia sociale e alle persone è ancora oggi l’obiettivo dell’associazione. Grazie al coinvolgimento diretto delle imprese in percorsi di evoluzione organizzativa, Valore D è riuscita a rendere questo traguardo più reale, mettendo a disposizione modelli di governance e di leadership, best practice su numerosi temi, programmi di formazione, consulenze e strumenti concreti che tengono conto dei fattori ESG – criteri che operano come bussole per le scelte di sviluppo mondiale – e sostengono le aziende in un processo di cambiamento sostenibile, duraturo e orientato al futuro.
Nel corso del tempo sono state numerose le iniziative e le ricerche promosse da Valore D: osservando con molta attenzione ciò che accade nella società, l’associazione ha dato vita a progetti di innovazione sociale rivolti alle giovani generazioni (Inspiring Girls e Wanter) e a campagne di sensibilizzazione (#ValoreD4STEM, #FillThePanelGap, #Nopaygap, #ValoreD4Pride) finalizzate a generare consapevolezza, informare e diffondere una cultura inclusiva anche oltre il mondo aziendale, a beneficio della collettività.
L’importanza del linguaggio
Valore D sostiene che il futuro necessiti di condivisione e trasparenza, e che il dialogo sia la base di ogni convivenza felice, tra le persone così come tra le imprese. Per questo ritiene importante riflettere attentamente sull’utilizzo del linguaggio e l’impatto che questo ha sul modo di pensare. Alma Sabatini nel suo studio “Il sessismo nella lingua italiana” (1987), contenente argomentazioni ancora molto attuali, affermava:
“Anche se la rilevanza sociale della lingua è teoricamente riconosciuta nel campo della linguistica e della cultura in genere, nondimeno la lingua viene praticamente trattata come se fosse un mezzo «oggettivo» di trasmissione di contenuti. Si crede di poterla controllare, manipolare secondo i propri bisogni e i propri scopi, e invece ci sfugge quanto sia essa stessa a controllare e manipolare noi e la nostra mente: non siamo sempre noi a parlare la lingua, ma è la lingua stessa che ci parla. Le forme linguistiche portatrici di «ideologie» e pregiudizi anti-donna sono così profondamente radicate nella nostra «struttura del sentire» che difficilmente le riconosciamo. La loro caratteristica inconscia e pervasiva le rende ancora più pericolose perché insidiose.“
I bias cognitivi, ovvero quei pregiudizi inconsci che rischiano di indurci a creare una visione parziale, soggettiva e distorta della realtà, fanno dunque parte anche del modo che le persone hanno di comunicare. Quando si parla di linguaggio inclusivo quindi non si tratta di esprimere semplicemente una preferenza per un termine piuttosto che per un altro, ma di contrastare quei retaggi culturali insiti nella lingua che contribuiscono a diffondere le discriminazioni. Essere consapevoli dei propri processi mentali e dell’utilizzo che si fa del linguaggio può essere il primo passo per costruire un futuro più inclusivo, ma senza le parole per immaginarlo, renderlo concreto sarà molto più difficile. Umberto Galimberti sottolinea la rilevanza di questo fatto:
“Attenzione, non dovete pensare che potete pensare al di là delle parole che possedete. Voi potete pensare limitatamente alle parole che possedete. Non c’è la possibilità di pensare un pensiero a cui non corrisponde una parola.”
Proprio per questo è importante dare spazio e approfondire i termini, nuovi o meno, che rappresentano la molteplicità di storie e persone che costituisce la realtà.
15 anni in 15 parole: coming soon
Nell’arco di questi 15 anni Valore D si è evoluta. La lettera D che inizialmente indicava la donna e l’impegno per colmare la disparità di genere è mutata nella D di diversità per abbracciare tutte quelle tematiche – oltre al genere – che sono entrate a far parte con sempre più rilevanza nel raggio d’azione dell’associazione: età, disabilità, cultura (religione, provenienza geografica, cittadinanza, lingua), background (accademico e professionale), orientamento affettivo, sessuale e identità di genere. L’espansione della missione ha dato forma a una vocazione nuova che però rimane sempre fedele allo spirito pragmatico delle origini. Questa evoluzione, dinamica e attuale, che caratterizza il percorso di Valore D, sarà protagonista delle prossime iniziative dell’associazione.
Grazie alla collaborazione con Feltrinelli Education e alla creatività di Yoonik, agenzia di talent e project management dedicata al mondo dell’illustrazione, il 26 marzo Valore D lancerà “Non solo parole”, un progetto dedicato a 15 parole che possono aiutarci a comprendere e vivere la realtà in modo più inclusivo e rappresentativo della diversità.