Le donne che mostrano i loro sentimenti ed emozioni sono giudicate diversamente dagli uomini, denuncia uno spot di Nike che ha per voce narrante la tennista Serena Williams. Un video intenso ed emozionante, che mette al centro il tema, sempre molto delicato, dello sport al femminile e della percezione distorta che si ha dell’espressione della sfera emotiva femminile. L’articolo di Grazia, “Non abbiate paura di emozionarvi” ha raccolto le riflessioni di campionesse e manager sull’espressione delle emozioni e la loro percezione.
Le emozioni sono il terreno di gioco in cui va in scena una sfida quotidiana: quella contro i luoghi comuni, le discriminazioni e il sessismo. «Se un uomo palesa la sua rabbia nell’ambito lavorativo tutto rientra nella normalità, se è la donna a comportarsi in questo modo spesso viene guardata male e, quindi, quasi ridimensionata», dice Luisa Quarta, presidente del gruppo Donne manager di Manageritalia. «Resiste ancora l’insopportabile pregiudizio che identifica la rabbia femminile come conseguenza di qualche frustrazione provata nella vita privata. Oppure capita che la determinazione, l’essere agguerrite nel lavoro siano confusi con aggressività.
Il doppio standard
Le connotazioni negative attribuite all’espressione delle emozioni femminile creano una disparità di trattamento che limita le donne. «Noi donne ci confrontiamo con retaggi culturali radicati che considerano l’esplicitare le nostre emozioni nell’ambito lavorativo come una debolezza o come una mancanza di professionalità, invece che come l’espressione della nostra autenticità», dice Elinora Pisanti, direttrice delle Risorse umane di Bristol Myers Squibb, multinazionale farmaceutica americana che ha aderito a Valore D. «I modelli di comportamento sono ancora quelli maschili che puntano sul controllo, il comando. Dobbiamo realizzare un cambiamento , perché in realtà le emozioni non hanno genere. È quella che io chiamo leadership autentica: significa poter esprimere se stessi senza avere paura di essere giudicati». Un’uguaglianza di fondo che manca ed è ancora tutta da costruire.
È ancora difficile abbattere i luoghi comuni sulle emozioni perché ce li portiamo dietro fin dall’infanzia. Le grandi donne dello sport, con la loro tenacia, sono modelli che rivendicano la propria unicità e la propria gamma di emozioni. Creano spazi, diversi da quelli tradizionali, e contribuiscono a ridisegnare i confini di una nuova femminilità.