Genitorialità, una palestra di management

MAAM e Valore D annunciano oggi la nascita dell’Osservatorio Genitorialità, una palestra di management, un gruppo di ricerca congiunto che, per primo al mondo, osserva in che modo la pratica genitoriale influenza le capacità manageriali delle persone.

La ricerca

Problem solving, capacità di gestione del cambiamento e comunicazione risultano essere le principali competenze dell’innovazione più allenate dalle mamme e dai papà intervistati e il 49% di questi dichiara che i figli sono lo stimolo principale da cui originano le loro azioni innovative.

 

Si tratta di un’analisi quantitativa e qualitativa elaborata sulle risposte di 3.396 neogenitori, partecipanti al percorso formativo MAAM e dipendenti di 16 aziende che appartengono alla rete di Valore D (Accenture, Alleanza Assicurazioni, Alstom, Barilla, BCG, BIP, Coca-Cola HBC Italia, Crédit Agricole, Danone, Enel, ENI, Generali, Poste Italiane, SACE, UniCredit, Unipol). Il campione oggetto di studio ha figli di età compresa tra 0 e 3 anni, il 22% occupa posizioni manageriali e di questi il 46% sono donne e il 54% sono uomini.

Si riscontra che i genitori con figli piccoli possiedono gli stessi tratti degli innovatori, quali:

  • il 44% dichiara di analizzare con più attenzione le situazioni per trovare soluzioni più efficaci,
  • il 27% cerca soluzioni alternative con maggiore perseveranza (“mi adatto, improvviso, provo e riprovo”),
  • il 64% riferisce un migliore, più veloce ed efficace problem solving.

 

Valorizzare il capitale umano

La ricerca a cura dell’Osservatorio Genitorialità, una palestra di management evidenzia l’opportunità per le aziende di valorizzare il proprio capitale umano attraverso l’introduzione di programmi in grado di guardare alla genitorialità come pratica di formazione delle soft skills. “Il tema della genitorialità condivisa è da sempre nell’agenda di Valore D, e rappresenta uno snodo chiave per il cambiamento culturale del nostro paese, con impatto sull’aumento della presenza delle donne nel mondo del lavoro e nelle posizioni manageriali.” – ha spiegato Barbara Falcomer, direttrice generale di Valore D.

“Già nel 2011 l’associazione ha prodotto – a partire dalle buone prassi delle aziende associate – un documento sulla genitorialità in azienda, mappando le azioni più innovative ed efficaci di supporto alla maternità e alla paternità. Nel 2017 abbiamo inserito la genitorialità tra i principi cardine del Manifesto per l’occupazione femminile, presentato alle istituzioni con l’endorsment del G7 Italiano e firmato da più di 140 aziende.

 

 

I vantaggi dell’apprendimento life-based

La ricerca in collaborazione con MAAM oggi rappresenta un altro importante passaggio in quanto evidenzia una correlazione positiva tra l’esperienza genitoriale e la crescita professionale e manageriale, rompendo lo stereotipo che pesantemente influenza la nostra cultura e dando alle aziende nuove chiavi di lettura”.

“Riconoscendo il potenziale formativo delle esperienze di vita e usando il cosiddetto apprendimento “life based”, le aziende potrebbero anche ridurre notevolmente i costi di formazione che, secondo l’Istat, in Italia hanno raggiunto i 4,5 miliardi (e il 40% ha riguardato proprio la formazione di competenze soft)” ha commentato Riccarda Zezza, CEO di Life Based Value e co-autrice di MAAM. “Si tratta di iniziare a usare nuovi modi di apprendere per rendere sostenibili nuovi modi di lavorare: si tratta di vedere e usare meglio ciò che c’è già, come la complessità della vita delle persone”.

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