Storie di affermazione, di guerra, di amore, ma soprattutto di libertà.
Nel corso della decima edizione del Tempo delle Donne, i protagonisti e le protagoniste dei Talk di Valore D hanno raccontato la libertà in base alle proprie competenze e ai propri vissuti.
C’è chi ha seguito per anni situazioni di conflitto e considera la libertà un concetto che va oltre i confini geografici, come la libertà di fare ciò che si ama e di farlo in pace, senza paura, violenze, calamità. C’è chi ha parlato di libertà come il diritto a spostarsi liberamente per garantire opportunità migliori a sé e alla propria famiglia. Ma libertà è anche poter amare senza dover fare i conti con i pregiudizi, così come dare ascolto al proprio sentire e affermare la propria identità al di là degli stereotipi di genere.
“In questi dieci anni molto è cambiato nel contesto, nella dialettica e nell’approccio alle tematiche di genere, al superamento degli stereotipi. Dieci anni in cui è cresciuta la consapevolezza del valore della diversità e dell’inclusione. Possiamo davvero dirci libere e liberi? Siamo pronti a sentirci liberi di? O da e per qualcosa? Siamo consapevoli del valore della libertà? È una dimensione da esplorare in modi differenti e l’esperienza e l’ascolto possono aiutare a riflettere.” – Barbara Falcomer, Direttrice Generale di Valore D
Mohamed Ismail Bayed e Raissa Russi – Affacciati alla finestra!
“La libertà è anche banalmente la libertà di amare: arriveremo al punto in cui non ci sarà più bisogno di dover sottolineare che si è in presenza di una coppia interculturale o di una coppia mista, perché sarà una coppia e basta.” VIDEO
Nel talk “Affacciati alla finestra!”, Mohamed Ismail Bayed e Raissa Russi, content creators, raccontano il modo in cui i pregiudizi hanno influenzato il loro percorso e la scelta di esporsi pubblicamente per offrire un’alternativa alla rappresentazione stereotipata delle coppie interculturali.
La conoscenza è un antidoto al pregiudizio: è solo attraverso il dialogo e l’ascolto che è possibile cogliere le somiglianze tra le persone, anche quando le loro storie sembrano essere molto diverse.
L’esperienza di Momo dimostra che per abbracciare le proprie peculiarità e trasformarle in punto di forza, bisogna prima vincere il desiderio di omologarsi. Per questo è importante avere dei modelli di riferimento in cui riconoscersi, che diano la possibilità di immaginarsi in ruoli sempre diversi e seguire liberamente qualsiasi strada.
Per la coppia di giovani la libertà ha a che fare con diritti spesso dati per scontati: per Momo, in particolare, è la libertà di potersi muovere da un paese all’altro; per Raissa, invece, è amare senza dover pensare ai giudizi della società.
Francesco Cicconetti – Senza chiedere permesso
“Non è semplice esporsi e raccontare di essere una persona trans in una società che non è abituata a parlare di transgenerità e di persone trans felici. […] Non viene mai raccontata la gioia del percorso che è un percorso di autodeterminazione e di immensa liberta.” VIDEO
Francesco Cicconetti, scrittore, digital creator e divulgatore, da anni racconta il suo percorso di affermazione di genere, con l’obiettivo di sensibilizzare sul tema e contribuire alla creazione di ambienti sicuri per le persone LGBTQIA+.
Nel talk “Senza chiedere permesso”, sottolinea come il percorso intrapreso lo abbia aiutato a essere realmente libero di vivere, di emergere, di muoversi. Merito anche dei social network – spesso additati negativamente – che hanno portato la transgenerità al mondo comune, consentendo la condivisione e lo scambio di informazioni prima inaccessibili.
Con riferimento alle tante etichette e microetichette che spesso costituiscono motivo di dibattito, Cicconetti ricorda che di parole ne esistono tante perché tante sono le sfaccettature dell’animo umano e dell’identità, non solo di genere, e che è bene imparare a esercitarsi alla complessità, andando oltre ciò che è familiare e conosciuto, perché il mondo è in continua evoluzione.
Se conoscere è fondamentale, non sempre però è possibile capire. Il passo ancora da compiere – secondo Cicconetti – è accettare che l’altra persona esista anche quando non si ha la capacità di comprenderla. È affidarsi alle sue scelte e amarla ugualmente.
Giovanna Botteri – Il potere delle piccole storie
“Nessuno, assolutamente nessuno è perfetto perché i canoni della perfezione li ha inventati qualcuno e ce ne sono a migliaia. Siamo tutti imperfetti, siamo tutti diversi e siamo tutti meravigliosi: la libertà è di potercelo dire.” VIDEO
In tutte le guerre che Giovanna Botteri ha raccontato, c’è un momento tragico che è uguale ovunque: è quello che coincide con il progressivo azzeramento delle libertà di espressione e di pensiero più fondamentali.
Nel talk di Valore D, la giornalista ricorda le prime lezioni imparate sul campo come reporter di guerra: la vastissima zona di grigio che divide il bianco dal nero, il bisogno di separare la testa dal cuore, il potere delle piccole storie, quelle che aiutano a capire la complessità di un grande evento e tutto ciò che gli ruota attorno.
Agli inizi della sua carriera, solo pochissime donne condividevano il suo mestiere e nessuna era madre. Le poche donne, però, che hanno preso parte alla narrativa di guerra hanno completamento rivoluzionato il racconto dei conflitti, invertendo la prospettiva e dando voce alle persone più simili a loro.
Per Botteri, oggi, la libertà è tante cose, ma prima di tutto è la libertà di fare ciò che si desidera ed è il sentire che la unisce alle donne di tutto il mondo, dall’Afghanistan all’Ucraina.
Tutti i video di Valore D al Tempo delle Donne sono disponibili nella playlist dedicata su YouTube. Rivedili qui!