Molestie sessuali sul luogo di lavoro: una policy per prevenirle

La prima indagine italiana sulle molestie nei confronti delle donne nel mondo dei media racconta di vite professionali costellate di molestie nell’85% dei casi, il 35% ha subito ricatti sessuali. In tante non hanno denunciato per paura delle conseguenze o di non essere credute. Questi i risultati di un questionario  sottoposto dalla Federazione Nazionale della Stampa a oltre mille giornaliste. In molti casi si è trattato di un singolo episodio, ma c’è un 18% che ha ammesso di aver subito molestie per più di un anno. Soprattutto all’interno delle redazioni, spesso davanti ad altri colleghi, e a tutte le età (la maggioranza nella fascia 27-30 anni). Il settore dei media ha fatto emergere, con questi dati, una realtà vissuta trasversalmente in ogni settore lavorativo.

Che cosa si definisce esattamente come una «molestia sessuale»? Quanto costano alla vittima e all’azienda il silenzio e la rassegnazione? Come affrontare il tema in modo rispettoso e al tempo stesso efficace?

 

La policy di Valore D e Parks

Aiutare le aziende ad intraprendere un percorso di prevenzione, fornire spunti pratici per la creazione di una policy per prevenire le molestie sessuali sul lavoro: è questo l’obiettivo del documento “Le molestie sessuali nei luoghi di lavoro: consapevolezza e prevenzione” realizzato da Valore D e Parks – Liberi e Uguali e presentato con un dibattito al Teatro Elfo Puccini lo scorso 3 aprile. Di seguito alcune immagini dell’evento:

 

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Le conseguenze

Il problema è largamente diffuso e si inserisce nel più ampio tema delle discriminazioni delle donne sui luoghi di lavoro: secondo le indagini Istat, il 44% delle donne è stata vittima di una molestia sessuale, contro il 19% degli uomini. Tuttavia è importante sottolineare che le molestie possono coinvolgere anche gli uomini, perché riguardano due persone in posizioni di potere diseguale.

Le conseguenze sul clima aziendale hanno come impatto immediato la comparsa di disturbi alla sfera emotiva delle vittime,  stress, ansia, depressione, e poi, a livello organizzativo, si riflettono in assenteismo e turn-over del personale, nonché su efficacia, efficienza e produttività delle risorse.

 

Quali aspetti coinvolgono l’azienda in caso di molestie sessuali?

La dimensione del rischio per l’azienda è legata ai costi che può trovarsi a dover affrontare a seguito della presenza di casi di molestie sessuali all’interno della propria organizzazione, che siano o meno dichiarati.
Quando parliamo di costi legati alle molestie sessuali nei luoghi di lavoro ci riferiamo a oneri che sorgono riguardanti 3 aree specifiche:

  • Costi legali, per gestire cause e richieste di risarcimento danni conseguenti a casi di molestia
  • Costi del personale, per ovviare alle conseguenze che le molestie determinano (assenteismo, turnover, bassa produttività, tutti i fenomeni legati allo stress psico-fisico della vittima di molestie)
  • Costi reputazionali, legati alla perdita di attrattività sul mercato e al tentativo di recupero della credibilità del management verso gli stakeholder, o del brand verso i propri target.

 

Da una parte è chiaro che servirà del tempo affinché dei codici di condotta imposti sui luoghi di lavoro scardinino i comportamenti che sfociano in molestie, ma è importante avviare percorsi e buone pratiche per iniziare a mettere fine a tali episodi nei luoghi di lavoro – fin troppo numerosi e per fin troppo coperti, non denunciati.

Crediamo che un approccio preventivo, credibile e sistematico alla gestione di questi rischi sia sicuramente la strada più efficace per ridurre o azzerare l’impatto che le molestie nei luoghi di lavoro possono generare.

 

>>> Un’anteprima della policy “Le molestie sessuali nei luoghi di lavoro: consapevolezza e prevenzione” è disponibile 

QUI

 

 

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