Mind the Gap: lo spazio del Messaggero dedicato al gender gap

Mind the gap, una frase intuitiva e familiare ma anche allo stesso tempo mette in allerta. È questo il nome della nuova sezione web sul Messaggero dedicata al divario di genere e dell’evento di lancio tenutosi ieri all’università Luiss Guido Carli.

L’iniziativa nasce dall’idea di descrivere a 360 gradi il fenomeno e contrastare il più tenace dei gap che continua a caratterizzare la società odierna, in termini di opportunità, e che costringe le lavoratrici a scegliere tra carriera e famiglia, che alimenta stereotipi e contribuisce alla violenza. Uno spazio web interamente dedicato al divario di genere in campo sociale, economico, professionale, culturale, raccoglierà le notizie che riguardino i problemi, ma anche le conquiste e le possibilità del mondo femminile. Perché il gap va colmato e combattuto. E va raccontato, a partire dal carburante essenziale: l’autostima.

 

L’autostima e il divario di genere

La prima tappa del lungo cammino con cui Il Messaggero si appresta ad approfondire il gender gap affronta il tema dell’autostima. Brave, preparate, competenti, affidabili eppure sempre un passo indietro. Pagate meno e con meno potere. Questione di autostima se le donne faticano il doppio per essere considerate la metà. Quel dislivello che ancora esiste nel lavoro e nella società. «Siamo inclusive, portatrici di diversità e…costiamo il 15% in meno» dichiara Azzurra Caltagirone, l’amministratore delegato del Messaggero, spiegando il senso dell’iniziativa del giornale e sottolineando il pay gap che ancora persiste.

«Il gap esiste, fuori e dentro di noi. I numeri ci parlano solo di disparità, ma noi vogliamo parlare di diversità e di inclusione. Con questa nuova sezione puntiamo ad aiutare la crescita personale e l’autostima delle donne, caratteristica che differenzia i due generi in maniera importante. E a livello culturale vogliamo concorrere a riscrivere alcune regole».

«Dobbiamo rendere la nostra platea consapevole delle potenzialità inespresse delle donne. Con la legge del 2011 delle quote rosa si pensava di aver colmato il gap, ma nella società il problema è rimasto identico. E si aggiunge un punto di osservazione, quello femminile, ad arricchire il giornale» aggiunge il direttore del giornale, Virman Cusenza. Anche la professoressa Paola Severino, vicepresidente della Luiss, lancia un messaggio: «Il mio appello a tutte è: autostimiamoci».

 

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