La performance scolastica dei ragazzi sarebbe influenzata fortemente dal profilo socio-economico delle loro famiglie, secondo il nuovo rapporto OCSE ‘Equity in Education: Braking down barriers to social mobility’. In particolare, il divario di rendimento scolastico tra bambini economicamente avvantaggiati e non si svilupperebbe già a partire dai 10 anni. Tanto che, in media, in tutti i paesi OCSE, più di due terzi dei differenziali di rendimento presenti in ragazzi di 15 e 25-29 anni era già riscontrabile quando il bambino ne aveva solo 10, di anni.
Insomma, gli studenti che possono permettersi di frequentare scuole costose hanno anche prestazioni migliori. E se si paragona la performance dei soli studenti provenienti da famiglie svantaggiate, chi frequenta scuole privilegiate ottiene in genere 78 punti in più rispetto a chi frequenta scuole meno prestigiose, il che equivale a più di due anni e mezzo di scolarizzazione.
Il profilo socio-economico di una scuola è strettamente correlato alla performance soprattutto in paesi come Belgio, Bulgaria, Francia, Ungheria, Repubblica Slovacca, Slovenia e Paesi Bassi, dove gli studenti svantaggiati che frequentano scuole privilegiate ottengono più di 130 punti in più rispetto agli altri. Questo non succede invece in Finlandia, Norvegia e Polonia, dove il rendimento è meno influenzato dal fattore economico e dall’estrazione sociale.
«Ancora non riusciamo ad abbattere le barriere alla mobilità sociale e offrire a tutti i bambini le stesse possibilità di successo», ha affermato Andreas Schleicher, Direttore dell’OCSE per l’istruzione e le competenze. «Sono necessari ulteriori investimenti per aiutare gli studenti svantaggiati a fare meglio e per riconoscere ruolo fondamentale che gli insegnanti devono svolgere».
Garantire un accesso tempestivo all’istruzione è fondamentale, afferma il rapporto, per far sì che i bambini possano acquisire competenze sociali ed emotive essenziali. Per questo i paesi dovrebbero indirizzare risorse aggiuntive a studenti e scuole svantaggiate. Gli insegnanti, poi, hanno bisogno di maggiore sostegno in modo che possano identificare i bisogni di tutti i ragazzi e gestire la diversità nelle aule, formare legami con i genitori e creare un ambiente di apprendimento positivo per tutti gli studenti.
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