Le donne guadagnano in media il 20% in meno dei colleghi, il divario inizia dal primo lavoro

Le donne in Italia guadagnano in media il 20% in meno rispetto ai colleghi. Un divario salariale che il nuovo Rapporto Mondiale sui Salari dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), appena pubblicato, analizza e spiega nei dettagli. Sfatando qualche mito e indicando invece gli snodi cruciali dell’occupazione femminile, che cominciano già dall’ingresso nel mercato del lavoro.

Utilizzando dati empirici, il rapporto mostra che le spiegazioni tradizionali come le differenze nei livelli di istruzione tra lavoratori e lavoratrici, hanno un impatto limitato rispetto a divari retributivi di genere. “In molti paesi le donne sono più istruite degli uomini, ma guadagnano salari più bassi, anche quando lavorano nelle stesse professioni”, ha detto Rosalia Vazquez-Alvarez, specialista dei salari presso l’Ufficio Internazionale del Lavoro e uno degli autori del Rapporto. “I salari di uomini e donne tendono anche ad essere più bassi nelle imprese e nelle professioni con una forza lavoro prevalentemente femminile. Per ridurre i divari retributivi di genere occorre quindi porre l’accento sulla parità di retribuzione per le donne e gli uomini e combattere la sottovalutazione del lavoro delle donne”, ha detto Vazquez-Alvarez.

 

 

Un altro fattore che pesa sul divario salariale di genere è la maternità. Il rapporto mostra che le lavoratrici madri tendono ad avere salari più bassi rispetto alle lavoratrici non madri. Ciò può essere legato a una serie di fattori, tra cui interruzioni dei periodi lavorativi, riduzioni dell’orario di lavoro, occupazione in lavori con salari più bassi ma più favorevoli agli impegni familiari, o stereotipi nelle decisioni relative agli avanzamenti di carriera. Secondo il rapporto quindi  una ripartizione più equa delle responsabilità familiari tra uomini e donne porterebbe, in molti casi, a scelte professionali diverse delle donne.

Ma attenzione, il problema è anche a monte: i dati dimostrano che il divario retributivo esiste ancor prima del periodo della maternità. Ciò suggerisce la necessità di combattere gli stereotipi e la discriminazione a partire dal momento in cui si accede al mercato del lavoro.

“Il divario retributivo di genere rappresenta una delle più grandi manifestazioni di ingiustizia sociale dei nostri tempi. Tutti i paesi dovrebbero cercare di capire meglio le cause che generano queste disuguaglianze e accelerare il progresso verso l’uguaglianza di genere”, ha commentato ieri  Guy Ryder Direttore Generale dell’ILO, durante la presentazione del rapporto.

A questo link leggi il rapporto completo

 

 

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