L’azienda si racconta: SKY Italia

Diamo il via oggi a una nuova rubrica nella quale racconteremo le aziende associate a Valore D. Partiamo con la società televisiva SKY Italia.

L’ultima edizione del Global Media Monitoring Project (Gmmp), iniziativa di ricerca sulla rappresentazione delle donne all’interno dei mezzi d’informazione, si era conclusa con un proposito fondamentale: incrementare la presenza femminile nel mondo dei media entro il 2020. Un intento ambizioso, se si tiene conto dei dati Unpd del 2017, secondo cui i veri protagonisti nei telegiornali, nei giornali radio e nei quotidiani in 114 paesi al mondo (membri del Gmmp) sono nel 76% dei casi uomini. Lo spazio di movimento per le donne è ristretto e solo il 20% raggiunge posizioni alte o ruoli di esperte e spokeperson.

In proposito ci siamo confrontati Francesca Manili Pessina, Executive Vice President HR di SKY Italia.

  1. Come nasce l’impegno di SKY per i temi della Diversity?
    A SKY siamo da sempre attenti al benessere dei nostri colleghi – fra i nostri valori di Gruppo c’è Collaborative & Inclusive e prima ancora Fair & Responsible – pertanto la decisione di impegnarci in maniera esplicita per garantire a tutti le stesse opportunità di carriera è stata un passo naturale oltre che dovuto.
    Il team Inclusion è nato in maniera piuttosto spontanea circa 10 mesi fa (nel 2017) e fin da subito ha riunito colleghi di direzioni diverse e diversa anzianità aziendale che lavorano con l’obiettivo comune di rendere il nostro posto di lavoro ancora più accogliente ed inclusivo: per il momento abbiamo concentrato l’attenzione su tematiche LGBT e di age diversity, oltre che di gender diversity, ma la nostra volontà è quella di ampliare il focus anche ad altri tipi di diversità.
  2. Che relazione c’è tra Diversity e Business in SKY?
    Tutte le ricerche ci dicono che un business è più profittevole quando la leadership ha una presenza equilibrata di donne e uomini, e SKY non fa eccezione. Se vogliamo capire meglio le esigenze dei nostri clienti ed offrire loro la migliore esperienza tv che possano desiderare, la composizione del management deve rispecchiare quella del nostro pubblico. Inoltre, lavorare a un progetto coinvolgendo più punti divista, soprattutto se molto diversi tra loro, moltiplica le possibilità di avere idee brillanti e realizzare risultati straordinari.
  3. SKY come si è avvicinata a Valore D?
    Conoscevamo già il lavoro che Valore D fa da tanti anni con le aziende italiane e quando si è trattato di decidere da chi farci affiancare in questo percorso non abbiamo avuto dubbi. La credibilità che vi siete guadagnati nel tempo anche presso le istituzioni è una garanzia di serietà e di impegno.
  4. L’associazione a Valore D ha creato maggiore consapevolezza sulla Diversity in azienda? Che risultati ha portato?
    Ci siamo associati solo a gennaio 2018 quindi è presto per tirare conclusioni. Per ora le persone stanno apprezzando moltissimo le opportunità formative a cui hanno avuto occasione di prendere parte. Soprattutto apprezzano le occasioni di networking con colleghi di altre aziende: avere la possibilità di scambiare esperienze e punti di vista non è facile né scontato.
  5. C’è qualche obiettivo concreto e misurabile che SKY ha definito?
    Ci siamo dati l’obiettivo di arrivare al 40% (oggi siamo al 30%) di presenze femminili in posizioni di leadership entro il 2020. È un obiettivo ambizioso, specie se consideriamo che la nostra è un’azienda con una forte impronta tecnologica e sappiamo che sul mercato ci sono meno donne con questo tipo di formazione ma possiamo contare sulla determinazione del nostro management e sull’impegno del Gruppo.

 

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