Il rispetto delle diversità al centro delle scelte di investimento

La diversity in finanza conta molto e nel post Covid-19 scala posizioni. Il 40,3% degli italiani preferirebbe investire in un’azienda o in fondi guidati da donne, secondo una ricerca realizzata dal Censis per conto di Assogestioni e riportata da  su Il Sole 24 Ore. Perché gli italiani investono come investono il proprio risparmio e, più ancora, cosa spiega le differenze tra persone e tra gruppi sociali nella allocazione del risparmio e nella scelta di fare certi investimenti e non altri? Sono gli interrogativi alla base del Rapporto che approfondiamo di seguito.

 

Il rispetto delle differenze va messo al centro delle scelte di investimento

In un Paese che cova timori per il futuro, tra i risparmiatori emerge una tendenza chiara: il rispetto delle differenze va messo al centro delle scelte di investimento e delle proposte degli asset manager. Sono queste le principali evidenze di una ricerca condotta dal Censis per conto di Assogestioni, che ha indagato l’impatto della diversity (intesa in senso ampio) nelle scelte di investimento (pre e post Covid-19); le conseguenze della crisi sanitaria su comportamenti e prospettive di investimento; l’approccio della consulenza alla diversità e la relazione con il cliente nel post-Covid. Secondo lo studio, il 68% degli italiani è più cauto e impaurito per i propri risparmi e teme per il futuro. Ma c’è anche una fetta che si ritrova più “ricca”: sono quelli che hanno continuato a percepire la retribuzione e hanno tagliato i consumi.

Alti redditi, alto capitale culturale e giovane età determinano più alta attenzione ai temi di responsabilità sociale, anche negli investimenti finanziari su società quotate che adottano adeguati criteri di diversità alla valorizzazione del capitale umano, alla creazione del Comitato Diversity per riconoscere e concretizzare il valore delle donne nel risparmio gestito, individuando best practice che su base volontaria vengono implementate dalle Sgr associate.

 

 

E se l’aumento del lavoro femminile vuol dire crescita del Pil è auspicabile per il futuro del Paese che, parlando dell’azione del Governo, si verifichi quanto ha ricordato Elena Bonetti, ministro per le Pari opportunità e la famiglia a margine della presentazione dello studio: «Di fronte alla necessità di offrire un modello di Paese rinnovato e migliore non si può prescidere da una comunità che valorizzi la diversità, che è anche uno degli obiettivi della Costituzione, che chiede di rimuovere gli ostacoli che impediscono ai cittadini di realizzarsi». “L’adozione di un concetto ampio di diversità, articolato su più canoni di valutazione come l’età, il genere, le competenze, le esperienze e la provenienza geografica aiuta a promuovere la diversità di pensiero necessaria per offrire scelte di investimento migliori”, spiega D’Apice.

Misurarsi con un contesto segnato dall’incertezza e con persone la cui situazione economica è molto diversa rispetto al recente passato: ecco le sfide decisive che la diversity nel post Covid-19 impone.

 

 

Articoli correlati