Welfare aziendale delle PMI: focus sulla conciliazione vita e lavoro

Il successo delle aziende è sempre più legato all’investimento attivo sul capitale umano e sociale, che porta a mettere al centro la persona. Vediamo un estratto del Welfare Index PMI — Rapporto 2019 con focus sulla conciliazione vita e lavoro:  iniziative in merito sono ormai avviate dal 59,2% delle imprese.

 

È un’area fondamentale su cui le PMI hanno rafforzato la propria offerta negli ultimi anni: nel 2016, prima edizione di Welfare Index PMI, il tasso di iniziativa non raggiungeva il 40% delle PMI. Circa il 10% delle PMI hanno segnalato interventi in quest’area nel solo ultimo anno, con il lancio di nuove iniziative o il potenziamento di quelle già esistenti. È inoltre un’area che le imprese considerano prioritaria nel medio-lungo termine: la indicano infatti il 37,2% delle PMI intenzionate ad accrescere il proprio sistema di welfare aziendale nei prossimi 3-5 anni.

 

Conciliare lavoro e famiglia una sfida quotidiana

Le iniziative di flessibilità organizzativa sono quelle più diffuse, praticate dal 36% delle PMI. Si tratta soprattutto del superamento della rigidità dell’orario lavorativo con l’introduzione di regole più flessibili rispetto a quanto previsto dai CCNL: 34,1% delle PMI. Tali misure possono essere oggetto di un accordo o di un regolamento aziendale, oppure, soprattutto nelle PMI più piccole e meno strutturate, sono attuate in maniera più informale per fare fronte alle esigenze familiari specifiche dei singoli lavoratori. In questo ambito rientrano anche le forme di delocalizzazione lavorativa: il telelavoro (sempre esterno ai locali aziendali) è previsto dal 5,5% delle PMI, lo smart working (in parte esterno ai locali aziendali) dal 5,3%.

 

Contigue al tema della flessibilità lavorativa sono le iniziative a supporto della genitorialità. Sono oggi attuate dal 21,1% delle PMI. L’impatto che l’iniziativa aziendale può esercitare tanto sull’occupazione femminile quanto sulla valorizzazione del lavoro delle donne è notevole e una necessità visto il forte squilibrio tra occupazione maschile e femminile (circa 20 punti percentuali); di seguito è possibile visualizzare l’impatto della genitorialità sull’occupazione femminile, che decresce significativamente con la nascita dei figli, distanza che tuttora separa l’Italia dalla media europea.

 

 

 

Per consultare la ricerca completa

clicca qui

Articoli correlati