Nel “pacchetto famiglia” approvato dalla commissione Bilancio alla Camera c’è una serie di emendamenti alla Manovra che toccano da vicino le donne lavoratrici. Tra questi la possibilità di lavorare fino al parto, usufruendo dei cinque mesi di obbligatoria dopo la nascita del figlio.
Si tratta dell’estensione della cosiddetta “flessibilità” del congedo di maternità, che già oggi consente alle lavoratrici in gravidanza di restare al lavoro fino all’ottavo mese. Questa nuova possibilità sarà riconosciuta, come oggi, a condizione che il medico competente attesti che l’opzione non pregiudichi la salute della donna e del bambino.
Valore D accoglie positivamente l’iniziativa che offre alla donne un’opzione in più di scelta e quindi consente di definire in maniera più libera il proprio equilibrio tra vita e lavoro. “Ogni provvedimento che amplia la gamma di opzioni a disposizione di una donna, mamma e lavoratrice, è utile per consentirle di fare la propria scelta in libertà e di costruirsi così il proprio personale equilibrio tra vita e lavoro – ha spiegato Barbara Falcomer, direttrice generale di Valore D-. Per incidere in maniera significativa sul tasso di occupazione femminile è tuttavia necessario un insieme organico e coerente di misure piuttosto che singoli provvedimenti– che favoriscano la condivisione della genitorialità al ritorno al lavoro dopo la nascita di un figlio”.
Nel pacchetto ci sono altre misure a supporto dell’occupazione femminile, come la priorità riconosciuta alle lavoratrici nei tre anni successivi al periodo di congedo di maternità nel richiedere lo smart working, e la proroga di misure già esistenti, come la paternità obbligatoria per gli anni 2017,2018 e 2019, estendendo da 4 a 5 giorni il congedo. Prorogati anche i voucher baby sitting per il 2019, nel limite massimo di spesa di 10 milioni, il bonus bebè con un aumento dell’importo per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2019. Innalzato infine anche il periodo per usufruire del congedo facoltativo, da 12 a 16 anni dell’età del figlio.