La Lombardia è la regione con maggiore presenza di dirigenti donne nel settore privato: sono 8.859 e 7.108 solo a Milano secondo i più recenti dati Inps in proposito. Il Lazio segue con 4.030, di cui 3.902 a Roma. I loro numeri continuano a crescere (rispettivamente +1,4%, +0,6% e +0,3% in Lombardia, Veneto e Lazio), ma non è in realtà un incremento solo al femminile: i dirigenti privati italiani di entrambi i sessi hanno comunque ripreso ad aumentare dal 2015 in poi.
A fine 2016 erano 113.232 in tutto quelli attivi sul territorio nazionale, di cui il 42% in Lombardia, in particolar modo nel capoluogo (32,6%), il 16% in Lazio, concentrati soprattutto a Roma (15,3%), e l’8,4% in Piemonte con il 5,7% a Torino.
Rispetto ai numeri esteri, l’Italia rimane leggermente indietro: in media, nei paesi europei, i dirigenti sono almeno il 3% o più dei lavoratori dipendenti, mentre nel nostro Paese solo il 0,9% e con due regioni sopra l’1%: Lombardia (1,7%) e Lazio (1,4%). Nel Mezzogiorno la percentuale si assesta invece attorno allo 0,2%.
La ripresa, comunque tangibile, è guidata dalle donne. Sono più giovani dei manager maschi (per un’età che si aggira intorno ai 48 anni contro i 50,5 degli uomini) e rappresentano il 16,6% dei dirigenti privati totali, mentre nel 2006 erano poco più del 10%. Nella fascia d’età sotto i 35 anni le donne dirigenti sono invece il 30,8% e in quella sotto i 40 anni il 28,2%.
Le immagini sottostanti si riferiscono al Rapporto Donne 2018 di Manageritalia inerente ai dati Istat 2016.