“Siamo molto dispiaciute che gli emendamenti a prima firma degli Onorevoli Buratti e Rossello siano stati rispettivamente ritirati e respinti. Abbiamo perso un’importante occasione per introdurre nel nostro Paese strumenti scientifici e oggettivi per misurare i percorsi interni di miglioramento delle politiche di genere, capaci di stimolare non solo l’occupazione femminile ma l’intero tessuto produttivo italiano” commenta Paola Mascaro, Presidente di Valore D. “Ricordo infatti che, secondo diversi studi, tra cui anche quello di Bloomberg basato su dati Eurostat, il raggiungimento da parte del nostro Paese della media europea di occupazione femminile (62,3%) determinerebbe un aumento del PIL di circa 88 miliardi di euro l’anno, un importante balzo in avanti per l’intera economia soprattutto in un periodo così delicato quale quello post-Covid” aggiunge Mascaro.
“Apprezziamo molto il lavoro di tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione a partire da PD e Forza Italia – e in particolare degli Onn. Buratti, Rossello, Gelmini, Mandelli e Prestigiacomo, ma anche degli Onn. Fusacchia e Nobili – che hanno sostenuto la proposta”. Prosegue Mascaro: “dal punto di vista di un’associazione come Valore D, che da undici anni si confronta quotidianamente con le aziende, credo che i punti di forza della proposta emendativa siano i principi di premialità e di misurabilità, entrambi fondamentali per determinare le scelte imprenditoriali”.
Gli emendamenti infatti istituiscono un Fondo finalizzato a estendere, in via sperimentale per una durata di tre anni, l’aumento al 60% del credito d’imposta per le spese di formazione 4.0 anche alle imprese che intraprendono un percorso di miglioramento delle proprie politiche interne di genere, calcolabili attraverso indici di misurabilità dal carattere scientifico e oggettivo.
“Auspichiamo quindi che tra gli interventi per il rilancio dell’economia italiana ci sia attenzione anche per la situazione del personale all’interno delle aziende in un’ottica di inclusione e di sviluppo economico e che il Governo, e in particolare il Presidente Conte e i Ministri Gualtieri e Patuanelli, possano supportare proposte come quella già avanzata alla Camera”, conclude Mascaro.