Da conciliazione a condivisione: una riflessione con Valore D, Snam e 24 realtà su lavoro di cura e genitorialità

Un tratto che caratterizza storicamente lo stile di vita in Italia è l’evidente sproporzione nei carichi familiari. Tre quarti del lavoro di cura non retribuito viene svolto dalle donne della famiglia, complice anche il persistere di forti stereotipi culturali di genere. In Italia le donne dedicano settimanalmente 21,7 ore alla cura dei figli, rispetto alle 3,2 ore degli uomini. Nella Ue, inoltre, il 29% delle donne afferma che il motivo principale per cui lavora a tempo parziale è dovuto alle responsabilità di assistenza, rispetto a solo il 6% degli uomini. In Italia, la percentuale di donne con almeno un figlio che non ha mai lavorato per prendersene cura è pari all11,1%, rispetto ad una media europea del 3,7%.

 

Il ruolo delle aziende

Per affrontare questi temi venticinque grandi aziende* si sono unite a Valore D nel progetto “Lavoro di cura e genitorialità”, promosso da Snam, per essere protagoniste nella promozione di un cambiamento culturale verso una maggiore uguaglianza di genere. L’obiettivo è supportare le donne, sulle cui spalle grava ancora oggi gran parte del carico del lavoro di cura che riguarda la casa, i figli e gli anziani, e di sensibilizzare gli uomini per un futuro più equo. Il risultato del tavolo di lavoro si concretizza in un booklet che contiene 200 best practices per redistribuire i carichi di lavoro e la cura genitoriale.

Presenteremo il volume l’8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della donna.

Che cosa contiene questo documento?

Il Sole 24 Ore oggi dedica uno spazio all’iniziativa e anticipa alcune delle azioni individuate dalle realtà coinvolte. Ad esempio, per quanto riguarda il lavoro di cura, includono la promozione di misure a sostegno di tutti i dipendenti e iniziative di sensibilizzazione e formazione relative al lavoro di cura e alla sua equa distribuzione, politiche aziendali che favoriscono forme di flessibilità lavorativa, intesa come lavoro da remoto e flessibilità di orari. Per quanto riguarda la genitorialità, invece, si parla di promuovere una cultura di equa condivisione dei carichi di cura tra i genitori, incoraggiare i padri ad usufruire interamente del periodo di congedo di paternità e di tutti gli altri congedi e permessi previsti, promuovere l’estensione del periodo di congedo di paternità oltre i giorni previsti dalla legge, e infine la fruizione del congedo parentale facoltativo in misura paritaria da entrambi i genitori.

QUI puoi leggere l’articolo de Il Sole 24 Ore  

 

 

Valore D Talks: 8 marzo: da conciliazione a condivisione. Riflettere su lavoro di cura e genitorialità partendo dalle aziende

 

Come superare lo squilibrio nei carichi di cura? Quali politiche adottare per passare dal concetto di conciliazione dei tempi di lavoro e di cura a quello di condivisione dei carichi di cura? Valore D propone il Talk “8 marzo: da conciliazione a condivisione. Riflettere su lavoro di cura e genitorialità partendo dalle aziende” l’8 marzo alle ore 16:00. Simone Spetia, del Gruppo 24 Ore dialoga con Marco Alverà, Amministratore Delegato di Snam, Lorenzo Gasparrini, filosofo, autore e formatore su questioni di genere, Paola Mascaro, Presidente di Valore D, e Riccarda Zezza, Amministratrice Delegata Lifeed.

 

 

*Accenture, Baker Hughes, Barilla G. & R. F.lli, Botta Packaging, BCG, Chiesi Farmaceutici, Danone, Deloitte Italy, EY, Findomestic Banca, Fondazione Compagnia di San Paolo, Generali Italia, Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia, Gruppo Enel, Hewlett Packard Enterprise, INWIT, L’Oreal, Marsh, Pirelli, Politecnico di Milano, Snam, TIM, Vodafone Italia, Wind Tre, Zurich.

 

Per partecipare al Talk di Valore D “8 marzo: da conciliazione a condivisione. Riflettere su lavoro di cura e genitorialità partendo dalle aziende”

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