Crédit Agricole: welfare aziendale e sostenibilità

La banca francese, guidata nel nostro Paese da Giampiero Maioli, sta costruendo un ambiente favorevole alla valorizzazione dei dipendenti puntando sul welfare aziendale. Sostenibilità, benessere, innovazione: «Sono questi i valori che vogliamo trasmettere a dipendenti e collaboratori» Vittorio Ratto, responsabile governo risorse umane, organizzazione e strategie di Crédit Agricole Italia, spiega così gli interventi di welfare aziendale che la banca ha studiato e sta sviluppando a partire dalla nuova sede del gruppo CA Green Life a Parma, inaugurata nel giugno 2018: 12 mila metri quadrati distribuiti su più livelli per ridurre la superficie edificata a vantaggio dei 70 mila di parco.

 

Conciliazione vita-lavoro

La priorità, sottolinea Ratto, è la conciliazione vita-lavoro. In primo luogo viene promosso lo smart working: pc portatili e tecnologie di comunicazione permettono ai dipendenti di lavorare da casa per due giorni alla settimana, fino a otto al mese. «A questa opportunità ha aderito il 50% della popolazione di Green Life e oltre mille dipendenti a livello nazionale. Ed è una scelta decisamente sostenibile: il Politecnico di Milano stima che con due giorni di smart working a settimana si risparmia fino a 371 kg di CO2 all’anno pro capite e il risparmio energetico del gruppo supera oggi 300 tonnellate all’anno.

Sempre nella nuova sede di Parma, il welfare aziendale si declina anche in altri servizi, fra quelli più apprezzati spicca l’asilo nido. Ai dipendenti di Green Life vengono poi garantiti consegna della spesa, lavanderia, cambio gomme, ritiro pacchi, take-away per prenotare la cena e una app per agevolare il car pooling.

 

Green Life a Parma, l’headquarter sostenibile di Crédit-Agricole

 

Progetti Good Life e Artemisia

La banca sta inoltre testando il progetto Good life, che promuove uno stile di vita sano: corsi di ginnastica funzionale con cura degli aspetti nutrizionali, in linea con il ristorante aziendale che suggerisce piatti equilibrati. «Considerare al centro i tuoi collaboratori non può poi escludere nuove politiche di valorizzazione personale e di genere», spiega ancora Ratto. E con il progetto Artemisia si mira a sviluppare una strategia per il talento femminile per superare vincoli culturali. Esempi? «Ogni volta che si presenta una posizione libera cerchiamo come candidati almeno un uomo e una donna». Nel settore bancario, d’altronde, «l’equilibrio fra generi si riduce quanto più sono elevate le posizioni di carriera». Crédit Agricole vuole «favorire la crescita professionale delle colleghe con molteplici strategie, incluse  attività di coaching».

Tutte queste iniziative mettono al centro i dipendenti. «Se stanno bene loro la banca diventa più attrattiva per i talenti. E ovviamente anche per i clienti, sempre al centro delle nostre strategie».

Articoli correlati