Congedo di maternità: le nuove regole e la flessibilità

Se c’è un ambito in cui l’Italia è considerata all’avanguardia rispetto ad altri paesi europei, è proprio quello relativo al congedo di maternità. I cinque mesi di astensione obbligatoria previsti per le madri (circa 21 settimane) e retribuiti totalmente, sono considerati preziosi. Il 2019 ha introdotto importanti novità in materia di tutela della lavoratrice madre. Tra le nuove disposizioni della Legge di Bilancio troviamo il riconoscimento alle lavoratrici della facoltà di astenersi dal lavoro a partire dal giorno successivo la data del parto e nei 5 mesi successivi allo stesso.

La flessibilità nel congedo di maternità: le possibilità per le lavoratrici

Oggi, qualora l’ambiente lavorativo e le condizioni fisiche della madre e del bambino lo permettano, la lavoratrice può scegliere di esercitare questa opzione. L’esercizio di tale facoltà è subordinato al parere favorevole del medico specialista del SSN  e del medico competente ai fini della prevenzione e della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, i quali attestino che tale scelta non arrechi pregiudizio alcuno alla gestante o al nascituro.

In ogni caso il congedo di maternità è uno strumento al quale la dipendente non può rinunciare: l’astensione dal lavoro nel periodo che precede e segue al parto, infatti, è obbligatoria ed ha una disciplina diversa a seconda della categoria della quale si fa parte.

 

Ferma restando la durata complessiva del congedo, le lavoratrici possono già astenersi dal lavoro a partire dal mese precedente la data presunta del parto e nei 4 mesi successivi e moltissime donne in Italia già oggi scelgono  questa alternativa.

Ad oggi, quindi, le possibilità sono tre:

  1. 2 mesi prima +3 mesi dopo;
  2. 1 mese prima + 4 mesi dopo;
  3. nessuna assenza prime e 5 mesi dopo.

In questo modo ogni mamma può scegliere, compatibilmente con gli obblighi e i divieti previsti dalla Legge, di godere del congedo più idoneo alle proprie esigenze, e tale facoltà assume una connotazione importante soprattutto se affiancata da altre forme di flessibilità come il lavoro agile.

 

Ogni provvedimento che amplia la gamma di opzioni a disposizione di una donna, mamma e lavoratrice, è utile per consentirle di fare la propria scelta in libertà e di costruirsi così il proprio personale equilibrio tra vita e lavoro – ha spiegato Barbara Falcomer, direttrice generale di Valore D -. Per incidere in maniera significativa sul tasso di occupazione femminile è tuttavia necessario un insieme organico e coerente di misure piuttosto che singoli provvedimenti che favoriscano la condivisione della genitorialità al ritorno al lavoro dopo la nascita di un figlio”.

 

 

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