In questi ultimi venti anni, il mercato del lavoro italiano ha subito diverse trasformazioni, superando il guado della crisi, cavalcando le sfide della trasformazione tecnologica e adattandosi alle nuove normative di settore. In una recente intervista su Fortune Italia l’amministratore delegato di Ranstad Italia, Marco Ceresa, parla della situazione occupazionale italiana, su come è cambiato il lavoro e su come è destinato a cambiare nel futuro.
Fra crisi economica, innovazione digitale e nuove normative, come è cambiato il mercato del lavoro italiano in questi 20 anni?
Quando abbiamo iniziato la nostra attività alla fine degli anni ’90 grazie all legge Treu, l’unica sfida era quella di mettere insieme domanda e offerta di lavoro. Adesso per stare al ritmo del mercato del lavoro ci occupiamo anche di orientamento, e formazione, cose che hanno allargato di molto lo spettro del nostro lavoro.
Come sono cambiati i settori e le offerte di lavoro negli anni?
Oggi si va più alla ricerca di esperti in meccatronica e mondo digitale. Stessa cosa per quanto riguarda il settore sanitario, infermieri e medici, così come nel mondo dell’informatica. Tutti settori molto richiesti e caratterizzati da un cambio di competenze e soprattutto da un aumento della specializzazione. Il messaggio che cerchiamo di mandare ai ragazzi, ma anche a chi si deve reinventare una professione, è quello di capire quali attitudini si hanno e di conseguenza investire su se stessi per rendersi appetibili sul mercato. Gli ultimi dati Istat certificano una situazione del mercato del lavoro miglioramento. A maggio, il tasso di disoccupazione è sceso al 9,9%, il più basso dal 2012, mentre quello di occupazione è arrivato al 59% ossia il più alto dal 1977. Tuttavia, sempre secondo l’Istat, desta allarme una possibile contrazione del Pil, la recessione demografica e i nuovi rapporti tra le generazioni.
Per approfondire i dati del Rapporto Annuale Istat, una fotografia sull’economia, il lavoro, le abitudini e lo stile di vita dell’Italia, clicca qui.
A cosa si deve questa situazione? Credo che sia necessario tenere in considerazione gli aspetti demografici. Diverse persone stanno andando in pensione, ma ci sono anche molti meno giovani che entrano nel mercato del lavoro. Il miglioramento della situazione occupazionale si deve sicuramente a questo ma anche al fabbisogno importante di personale che le aziende hanno ricominciato ad avere. Tutto sommato, a spiegare questi dati positivi sul mercato del lavoro è più l’andamento economico e il comportamento delle persone che l’effetto di qualche legge. E, a tal proposito, ben venga anche tutto quello che favorisce l’occupazione femminile, così come tutto ciò che può aiutare a rialzare il tasso di natalità in Italia.
Cosa serve davvero per affrontare le sfide attuali e future nel mondo del lavoro?
Bisogna che le aziende capiscano che il personale richiede più attenzione, dall’altra parte poi le persone in cerca di occupazione devono avere chiaro che oggi il mondo del lavoro è sempre più complesso. Ecco perché, per rispondere alle richieste delle imprese, bisogna aggiornarsi e rendersi sempre appetibili sul mercato.