Citigroup: gender pay gap quasi al 30%, ma punta a migliorare

Il colosso finanziario riconosce di pagare le dipendenti il 29% in meno degli uomini e punta a migliorare: ora fa parte del nuovo Bloomberg Gender Equality Index.

Un dato diffuso volutamente dal management lo scorso gennaio, rivelando per la prima volta l’esistenza di un gap donne-uomini che era rimasto sempre nascosto. Sotto la spinta degli azionisti, soprattutto quelli americani, e sotto la pressione di leggi più restrittive nel Regno Unito, Citigroup ha ammesso che nel regno Unito il divario di retribuzione arriva addirittura a un 44% in meno per le donne, che sale al 67% in meno se si considerano i bonus. Pagate di meno, premiate di meno, poco rappresentate man mano che si sale nella scala gerarchica. Non succede solo in Citigroup, ma nella maggior parte dei gruppi bancari e finanziari.

«Questa rivelazione rientra nel nostro piano di maggiore trasparenza e promozione dell’uguaglianza dallo scorso agosto», ha fatto sapere Sara Wechter, global head of human resources di Citigroup. A portare allo scoperto il fenomeno ha contribuito Arjuna Capital, società di investimenti tra le prime per strategie Esg – environmental, social and governance – che ha spinto molti gruppi a riformulare le statistiche in modo diverso. La disclosure di Citigroup è stata molto apprezzata.

 

Citigroup è ora nella rosa di aziende quotate comprese nel Bloomberg Gender-Equality Index, lanciato a gennaio dello scorso anno e che quest’anno ha già visto raddoppiare il numero di aziende, arrivate a 230 sparse in 36 differenti Paesi e rappresentative di 10 settori. Dell’indice fanno parte anche tre italiane, Intesa Sanpaolo, che da anni persegue politiche di inclusione molto efficaci, Mediobanca e Terna.

 

L’ingresso nell’indice comporta la messa in atto di piani importanti comel’incremento delle quota di genere a tutti i livelli, una rappresentatività maggiore, uguali retribuzioni, e una serie di misure di welfare, come per esempio un periodo più lungo pagato per assenze legate ai figli, sia quelli appena nati che più grandi; benefit di salute e wellness, incentivi mirati per lo sviluppo delle carriere. La trasparenza nel riportare le valutazioni di genere e l’eguaglianza delle donne è al centro del Bloomberg Gender-Equality Index.

 

Qui puoi consultare l’Index del 2018

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