Rivoluzione al Financial Times: dopo 131 anni nominata la prima direttrice donna. Su Twitter la giornalista si è detta “felice” della nomina.
L’indicazione di Roula Khalaf rompe un tabù sul fronte della parità di genere, ma rappresenta anche un ricambio all’insegna della continuità: la prescelta è infatti una risorsa interna della redazione da 24 anni; Khalaf era diventata numero 2 della redazione nel 2016, dopo essere stata caporedattrice incaricata dell’attualità internazionale. Allora alla guida di una rete di oltre 100 corrispondenti, aveva puntato sull’introduzione di una maggiore diversità all’interno della redazione.
Nata in Libano, ha lavorato in Medioriente durante le cosiddette ‘primavere arabe’ ed è anche conosciuta per essersi adoperata per conquistare più lettrici. Il presidente del gruppo giapponese Nikkei, che possiede il Financial Times dal 2015, Tsuneo Kita, ha detto che dà a Roula Khalaf tutta la sua fiducia per portare avanti la mission del Financial Times, che a suo dire è quella di «assicurare un giornalismo di qualità senza paura e senza compiacenza».
Roula Khalaf has been appointed the next editor of the Financial Times, succeeding Lionel Barber, who stepped down on Tuesday after a 14-year tenure https://t.co/JOrg2d71io pic.twitter.com/rO22BeZPyp
— Financial Times (@FinancialTimes) November 12, 2019
Come riporta Micaela Cappellini su AlleyOop Il Sole 24 Ore, ora le donne direttrici di grandi giornali in Gran Bretagna, sono Khalaf e Katharine Viner del Guardian. A cui si aggiunge Zanny Minton Beddoes, direttrice dell’Economist dal 2015, la prima donna nominata in quel ruolo dopo 172 anni dalla nascita del magazine. E pensare che qui, in Italia, non ne abbiamo nemmeno una.