La certificazione è il passaggio finale di un approccio strutturato e misurabile all’inclusione nelle organizzazioni, in quanto permette di misurare nel tempo il progresso degli indicatori più rilevanti rispetto all’obiettivo dell’equilibrio di genere.
Dal 2017 Valore D offre alle aziende la possibilità di monitorare i progressi delle strategie verso una maggiore inclusione di genere e di età attraverso l’Inclusion Impact Index Plus. L’Inclusion Impact Index Plus si basa sugli indicatori di sostenibilità previsti dai GRI (Global Reporting Initiative), ovvero lo standard internazionale per il reporting delle informazioni di carattere non finanziario.
Certificazione di genere nel PNRR
La certificazione della parità di genere è stata inserita dal Governo nella missione 5 “Coesione e Inclusione” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ed è una delle novità chiave previste dalla legge 162/2021, in vigore dal 3 dicembre, che modifica il Codice delle pari opportunità tra uomo e donna (d.lgs. 198/2006).
Il 5 aprile 2022 il Ministero delle Pari Opportunità ha istituito un Tavolo di lavoro permanente sulla certificazione di genere alle imprese con l’obiettivo di monitorarne il funzionamento nel tempo.
L’Ente Italiano di Normazione UNI ha concretizzato quanto previsto dalla legge, pubblicando il 16 aprile 2022 la prassi di riferimento UNI PdR 125:2022, che costituisce un modello di indicatori quantitativi e qualitativi riguardanti le politiche e le pratiche sulla diversità di genere all’interno delle organizzazioni.
La prassi prevede la misura, la rendicontazione e la valutazione dei dati relativi al genere nelle organizzazioni con l’obiettivo di colmare i gap attualmente esistenti, nonché di incorporare il nuovo paradigma relativo alla parità di genere all’interno del DNA delle organizzazioni, in modo da produrre un cambiamento sostenibile e durevole nel tempo.
La certificazione rappresenta uno strumento importante e utile alle aziende per attestare le misure concrete adottate dai datori di lavoro, volte a ridurre i divari su opportunità di crescita, parità salariale a parità di mansioni, gestione delle differenze di genere e tutela della maternità. Con l’ottenimento della certificazione, le imprese avranno una riduzione dell’1% (fino a 50mila euro all’anno) sui contributi da versare, oltre che punteggi premianti per gare, bandi e progetti pubblici.
Non si tratta di una norma nazionale, bensì definisce le linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere che prevedono la strutturazione e adozione di un insieme di indicatori di performance (KPI) riguardanti le politiche di parità di genere nelle organizzazioni.
La certificazione sarà volontaria e sarà erogata esclusivamente da Enti di Certificazione accreditati.