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Il talento non ha età, non è un bene che si consuma con il passare degli anni. Ma sul lavoro, molto spesso, accade esattamente il contrario. I lavoratori over 50 vengono messi da parte, nonostante esperienze, capacità, risultati portati.
Ma che cosa vuol dire essere femminista? Lo sappiamo? E perché oggi sono proprio le donne anagraficamente e culturalmente più lontane dal femminismo ad averlo scoperto o riscoperto? Ne parla Sandra Mori, Presidente di Valore D.
I consigli di amministrazione sono attrezzati per gestire il rischio d’impresa? Gli amministratori hanno a disposizione strumenti e processi efficaci per valutare tutte le implicazioni dei rischi aziendali?
Nei grandi gruppi italiani quotati non è stato scritto un piano di successione, oppure è limitato. È quanto emerge da “La smartness dei Board delle società quotate in Italia” ricerca del Politecnico di Milano, in collaborazione con Valore D, coordinato dal Prof. Marco Giorgino.
Uno studio di ValoreD e dell’Università Cattolica di Milano mette in evidenza le insoddisfazioni dei lavoratori over50: solo il 32% si sente attivo e partecipe e il 40% delle donne si definisce discriminato. Sono i “Talenti senza età”: talenti da valorizzare, ammettono le aziende, e non solo i termini di digital gap.
Chi sono i lavoratori over 50? Com’è il loro rapporto con il lavoro? Come valorizzare i loro talenti? Per rispondere a queste domande l’associazione Valore D presenta la ricerca “Talenti senza età”.
Premiare il merito legando una parte della retribuzione ai risultati. Valorizzare il merito va di pari passo con l’inclusione delle diversità. «Delle donne ma non solo», dice C. Ramorino, vicepresidente Valore D.
Vanity Fair parla della certificazione ufficiale proposta dalla città di Bologna per il lavoro sociale delle aziende che si impegnano su equità di pagamento fra uomini e donne e cita anche Valore D.
Una giungla al maschile, dove tra le regole di sopravvivenza ci sono meno possibilità di carriera per le donne, meno soldi in busta paga rispetto al collega maschio, meno tutele in maternità.