In Italia le lavoratrici sono più istruite, ma meno retribuite. Oltre ad affrontare ostacoli nel mondo del lavoro, c’è anche il problema del gender pay gap. Le donne continuano ad avere stipendi più bassi rispetto ai colleghi, perché?
A parità di posizione, le donne in media percepiscono meno degli uomini, ma quanto?
Secondo dati Eurostat, il divario retributivo di genere non parametrato, la differenza media nella retribuzione oraria lorda tra uomini e donne, trasversale ai vari settori dell’economia, in Italia è del 5,3%: apparentemente siamo il Paese in Europa dove le differenze salariali tra uomo e donne sono in percentuale tra le più basse. Ma è un dato che va rivisto con attenzione: abbiamo una media alta di retribuzione delle donne solo perché spesso coloro che hanno un basso titolo di studio non sono entrate nel mercato del lavoro e perché sono inclusi gli impieghi del settore pubblico.
Se consideriamo solo il settore privato, il pay gap Italiano è del 20,7% a parità di ore lavorate. In nessun altro Paese la differenza tra i due dati (pubblico e privato) è così alta.
Un gap che comincia già dall’infanzia, con la paghetta: solo il 42,1% delle ragazze la riceve regolarmente.
Tuttavia, il fatto che un divario retributivo esista e sia così ampio lascia riflettere su un gap che inizia a casa: da un lato, ci fa capire un po’ di più perché i maschi sono più inclini a chiedere un aumento. Dall’altro, fa luce sul fatto che il lavoro femminile è quasi scontato e gratuito e che quello maschile è invece retribuito fin dall’infanzia, senza che le bambine vengano abituate a dare un valore monetario alle loro fatiche.
Dopo 1 anno dalla laurea le ragazze guadagnano il 17,3% in meno rispetto ai ragazzi
Il divario si consolida con la laurea e il primo lavoro: a 1 anno dal conseguimento della laurea triennale le ragazze guadagnano il 17,3% in meno rispetto ai ragazzi (€ 1.022 contro i € 1.236), a 5 anni il 13,9% in meno rispetto ai ragazzi (€ 1.287 rispetto a € 1.494)
Le donne manager guadagnano il 15% in meno rispetto agli uomini e nei Consigli d’Amministrazione anche il 69,8% in meno rispetto agli uomini
Inoltre, nelle grandi imprese italiane solo il 12,2% dei top manager è donna.
Le donne in pensione prendono il 28,6% in meno rispetto agli uomini
Non è tutto: ovviamente questo divario si riflette nel calcolo prendere coscienza dell’entità di questo gap indica che la strada per la vera parità di genere è appena cominciata.
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