Disparità: non solo nello stipendio, ma anche nell’accesso ai ruoli dirigenziali

Il divario salariale tra uomini e donne non si chiude – a informarci è un rapporto di Intermedia Selection, azienda di selezione di personale dirigenziale. Al questionario hanno risposto 1200 candidati di cui i 2/3 uomini. Solo il 25% di loro si ritrova nella fascia di reddito più bassa, contro il 45% delle colleghe.

Non è solo lo stipendio ad essere diverso, ma anche l’accesso ai ruoli di vertice, più complicato per le donne.

La novità dell’indagine è che anche gli uomini dichiarano di rendersi conto della diversità di trattamento in azienda a seconda del genere di appartenza. Le colleghe devono dimostrare di più per ricevere gli stessi riconoscimenti, anche se allo stesso salario arrivano raramente. Al contrario, il 60% degli uomini ritiene di non essere mai stato discriminato nei processi di crescita professionale.

Essere donna in ufficio è difficile, ma le ragazze non si danno per vinte: sul totale delle aziende indagate da Intermedia Selection, infatti, solo il 25% presenta piani alti formati da soli uomini, mentre il 45% è composto da manager di entrambi i sessi seppur con prevalenza di figure maschili. Meno del 5% ha invece una disparità di genere al contrario, con più donne che uomini. La percentuale delle donne diminuisce in modo significativo all’aumentare della retribuzione annua: più del 45% afferma di avere una RAL al di sotto dei 35.000 €, meno del 30% invece si posiziona tra i 35.000€ e i 45.000€, si scende sotto al 20% di donne che guadagnano tra i 45.000€ e i 65.000€, poco più del 5% hanno invece una retribuzione annua tra i 65.000€ e i 90.000€.

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