Le tecnologie assistive e l’inclusione lavorativa 

La diversità è ricchezza: l’inclusione lavorativa ha un impatto positivo sotto tanti punti di vista e l’utilizzo di tecnologie assistive può contribuire a rendere più accessibile lo svolgimento delle attività quotidiane in azienda. Diamo uno sguardo da vicino a questi supporti per scoprire come funzionano.

Cosa sono le tecnologie assistive? 

Le tecnologie assistive o Assistive Technology (AT) si presentano come quelle tecnologie informatiche e tecniche che sono state sviluppate per fornire un accesso coerente ed equo alla vita sociale e lavorativa alle persone con disabilità. 

Nello specifico, le tecnologie assistive sono prodotti hardware o software e ausili studiati per abbattere molte barriere nella quotidianità, favorendo anche l’inclusione lavorativa. Per esempio, una persona con disabilità sensoriale può essere supportata da un dispositivo con schermo che elabora le informazioni testuali e le trasforma in un audio, consentendo la lettura di documenti e la navigazione sul web velocemente. Viceversa, chi ha una disabilità motoria, può sfruttare dispositivi che trasformano la voce o i comandi in testo. Le tecnologie assistive si configurano non solo come un supporto pragmatico per la persona con disabilità, bensì anche come strumento fondamentale nell’accesso educativo e scolastico. In questo modo, studiare ed apprendere nuovi concetti diventa facile e divertente. 

Le tecnologie assistive per la didattica 

Gli ausili elettronici o meccanici sono di supporto anche per l’insegnamento nell’inclusione scolastica. Infatti, utilizzare le tecnologie assistive per la didattica è fondamentale per superare le barriere che spesso si creano con l’utilizzo di metodologie tradizionali e aiutare chiunque a prender parte alle attività scolastiche. Per esempio, alcune persone con disabilità trovano giovamento nell’uso delle tecnologie assistive tramite tastiere particolari che consentono di utilizzare tasti come frecce per puntare qualcosa, cosa che difficilmente si può compiere con l’utilizzo di un mouse. L’uso di queste tecnologie facilita l’interazione di gruppo, il lavoro in classe e lo studio favorendo anche lo sviluppo e l’espressione di ogni persona. In questa maniera, il benessere psicofisico in aula è sempre garantito. 

Le tecnologie assistive e adattive 

La promozione della cultura aziendale inclusiva non è un aspetto che interessa esclusivamente le persone con disabilità, ma riguarda chiunque in azienda. È di fondamentale importanza istruire all’uso corretto di tali strumenti il team di HR e i manager in modo che sia condivisa la responsabilità di garantire accessibilità. Inoltre, la consapevolezza delle tecnologie assistive aiuta ad abbattere pregiudizi e stereotipi che, molto spesso, si possono sviluppare negli uffici ostacolando l’effettiva inclusività lavorativa. Implementando la soluzione più appropriata, si potrà instaurare un contesto lavorativo attento al benessere e alla partecipazione delle risorse. 

Anche se i benefici che si traggono dall’uso delle tecnologie assistive sono evidenti, molte società non sono in grado di recepirle concretamente. Il motivo è spesso riconducibile alla mancanza di consapevolezza e all’ignoranza in fatto di opzioni disponibili, oltre ai costi di implementazione.  

La Commissione Europea, proprio per adeguarsi a queste necessità, negli ultimi anni ha sostenuto con finanziamenti quelle realtà che si sono concentrate proprio sulle tecnologie assistive, come con il progetto ASTERICS (Assistive technology rapid integration and construction set). A differenza dei sistemi di TA tradizionali, la piattaforma ASTERICS può essere configurata per soddisfare le esigenze individuali di chiunque. Selezionando uno strumento specifico (per esempio, una webcam a interfaccia neurale) è possibile avere un’interazione ideale tra sistema e individuo. 

AI e le tecnologie assistive 

Nei prossimi anni il settore di riferimento per le tecnologie assistive è destinato a crescere e migliorarsi, mettendo a disposizione soluzioni all’avanguardia. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale può essere la chiave nello sviluppo di soluzioni ulteriormente sofisticate, in grado di soddisfare al meglio le esigenze delle persone con disabilità. Tante realtà italiane la stanno già utilizzando per offrire software che possono indicare i luoghi dove l’accoglienza e l’inclusività sono garantiti. In pratica, i sistemi di machine learning raccolgono informazioni preziose per indicare eventi o luoghi a cui le persone con disabilità possono accedere. È il caso dell’applicazione italiana Willeasy che si presenta come un vero ecosistema per l’accessibilità.  

La società indiana senza scopo di lucro I-STEM sta usando l’AI per sviluppare soluzioni che consentono alle persone con disabilità di avere al proprio fianco un assistente virtuale utile per lo svolgimento di esami. La realtà indiana, offrendo il suo supporto all’organizzazione no-profit del Kenya inABLE, propone una soluzione davvero rivoluzionaria implementata con l’intelligenza artificiale per supportare persone con disabilità sensoriale ad analizzare documenti dei test universitari e molto altro ancora.  

Sono in atto anche nuove sperimentazioni che hanno come focus l’utilizzo della domotica integrata con le tecnologie assistive: in pratica, alla classica domotica che consente di automatizzare la routine, si affianca la domotica assistiva che si focalizza sui bisogni essenziali, la sicurezza e la qualità dell’interazione con l’ambiente circostante. In poche parole, l’inclusione non è solo questione di giustizia sociale, ma è un obbiettivo comune, anche in termini di sviluppo e innovazione all’interno delle aziende, per un futuro lavorativo più equo e giusto per ogni individuo. 

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