La tredicesima edizione del sondaggio Gen Z e Millennial è lo studio globale di Deloitte condotto su oltre 14 mila GenZ e più di 8 mila Millennial in 44 Paesi del mondo per monitorare le loro esperienze e aspettative sul lavoro e nel mondo in generale.
Per la prima volta l’indagine di Deloitte indaga il percepito dei giovani sul tema dell’intelligenza artificiale (AI), che secondo Gen Z e Millennial è ancora poco sfruttata sul lavoro, ma che potrebbe contribuire a migliorare il work-life balance o liberare tempo a favore di attività creative e strategiche, se utilizzata nel rispetto di principi etici e a fronte di un’adeguata formazione dei lavoratori; precisamente lo pensa l’80% dei GenZ e l’84% dei Millenials.
Riguardo invece l’aspetto economico permane l’incertezza tra i giovani: poco meno di un terzo della GenZ e dei Millennial ritiene che la situazione economica nei propri Paesi migliorerà nel corso del prossimo anno, e questo cauto ottimismo si riflette anche nelle prospettive per la loro situazione finanziaria personale. Tre giovani su dieci non si sentono finanziariamente sicuri e circa sei su dieci vivono “di stipendio in stipendio”.
Nonostante ciò, sono più della metà i rispondenti che credono di poter guidare il cambiamento all’interno delle organizzazioni. Questa volontà la si riscontra, ad esempio, nell’impegno per la sostenibilità ambientale: il 54% ha affermato di aver fatto pressione, insieme ai colleghi, sui propri datori di lavoro affinché mettessero in atto azioni in contrasto al cambiamento climatico e il 25% ha interrotto i rapporti lavorativi a causa di pratiche non sostenibili.
A rappresentare un ulteriore punto importante per i giovani è anche il tema della salute mentale: sebbene più della metà dei datori di lavoro dei rispondenti prenda sul serio la salute mentale dei propri dipendenti, circa tre persone su dieci hanno ancora paura di essere discriminate in merito a ciò.