A lavoro come nella vita privata, avere dei modelli di riferimento aiuta a migliorare come persone, porsi degli obiettivi e apprendere nuove competenze. Non a caso oggi il role modeling viene utilizzato come strumento di cambiamento in più contesti – dalle aziende alla scuole – e in relazione a diverse tematiche, come la crescita professionale delle donne e l’empowerment femminile.
Cosa significa role modeling?
La prima definizione di role model, elaborata negli anni 50 dal sociologo statunitense Robert Merton, indicava una persona il cui comportamento, esempio o successo poteva essere emulato da chi aspirava a quel ruolo, ma la letteratura oggi si è notevolmente ampliata e così anche l’insieme dei significati attribuiti al termine.
È possibile, dunque, definire il role modeling nei seguenti modi:
- come modello di comportamento: per raggiungere un determinato obiettivo seguo le orme di chi lo ha già raggiunto.
- come rappresentazione del possibile: la persona role model che ho davanti non incide direttamente sul mio obiettivo, ma mi dice che quell’obiettivo è possibile perché di fatto lei lo sta raggiungendo.
- come fonte di ispirazione: la persona role model mi è di ispirazione su tematiche importanti, ad esempio la gender equality o la sostenibilità, e il fatto che io la segua incide indirettamente sui miei comportamenti e i miei obiettivi.
Come identificare chi può essere role model?
Per identificare il proprio o la propria role model è importante, innanzittutto, che vi sia una coincidenza di caratteristiche e soprattutto un allineamento valoriale.
Questa coincidenza solitamente si verifica quando ricorrono tre elementi: chi fa da role model ha raggiunto o sta raggiungendo il medesimo obiettivo a cui aspira chi osserva; questo obiettivo è stato raggiunto o è raggiungibile con modalità che sono condivise da entrambe le parti; questo obiettivo è anche desiderabile. Rispetto a quest’ultimo punto, infatti, l’esistenza di stereotipi e pregiudizi che portano a considerare socialmente poco stimati alcuni obiettivi, talvolta rende l’individuazione della persona role model più complessa.
Una volta trovata, tuttavia, la sua funzione è molto potente: il role modeling infatti porta una persona a delineare più efficacemente i propri obiettivi e a migliorare le sue competenze per imitazione.
Un decalogo per ispirare
Nelle diverse fasi della vita, però, è importante non solo avere role model con cui identificarsi, ma anche impegnarsi per essere da esempio con la propria storia e le proprie scelte.
Al riguardo, Valore D ha stilato un elenco di 10 consigli utili per riflettere su come porsi in maniera propositiva e senza giudizio con le altre persone ed essere di ispirazione in ogni contesto e occasione.
- Aiuta a pensare in grande: stimola sempre a individuare cosa motiva veramente le persone; si apriranno ipotesi e idee creative differenti da quelle inizialmente pianificate
- Parti sempre dagli aspetti positivi: ogni persona ha un valore e dei talenti da mettere a servizio delle proprie aspirazioni
- Fai domande aperte che invitano alla riflessione senza giudicare; ascolta più di quanto parli
- Sfida pregiudizi e convinzioni, invitando a esplorare nuove possibilità
- Dai feedback sinceri e costruttivi, che siano sempre riferiti a fatti circostanziati, senza giudicare la persona ma anzi aiutandola ad esprimere le sue potenzialità
- Incoraggia sempre a sperimentare nuovi approcci con piccole azioni, invitando a uscire dalla zona di comfort
- Mettiti in gioco: condividi le tue esperienze, fai esempi personali evitando comportamenti presuntuosi e dominanti
- Evita i luoghi comuni: non esiste una soluzione che sia perfetta in assoluto, esiste la persona con i suoi interessi, sogni e timori
- Invita ad attivare connessioni sul lavoro e nella vita privata: un ampio e diversificato networking apre opportunità ed è fonte di nuove ispirazioni
10. Fai attenzione alle generalizzazioni: non è detto che ciò che si è rivelato efficace per te, lo sia per un’altra persona