Le equilibriste – La maternità in Italia nel 2023

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“Le equilibriste: la maternità in Italia 2023” è il report annuale di Save the Children che analizza la condizione della maternità in Italia. Un report che restituisce un’analisi di ampio spettro del contesto italiano: il declino demografico, il vissuto e le condizioni lavorative delle donne madri, i divari di genere nella cura familiare e le politiche a sostegno della genitorialità.

In Italia, anno dopo anno, si registrano sempre meno nascite. Il 2022 ha sancito il minimo storico delle nascite in Italia, per la prima volta i nati sono scesi sotto la soglia delle 400mila unità. Le dinamiche connesse alla bassa fecondità sono molteplici. Ci sono elementi strutturali, come il calo dimensionale e il progressivo invecchiamento della popolazione nelle età convenzionalmente considerate riproduttive. Ci sono poi altre questioni, strettamente connesse alla fragilità del mercato del lavoro per i più giovani, che rendendo difficile la pianificazione della genitorialità.

Anche il mercato del lavoro sconta ancora un gap di genere fortissimo. Nel 2022, pur segnando una leggera decrescita, il divario lavorativo tra uomini e donne si è attestato al 17,5%, ma è ben più ampio in presenza di bambini, sale fino a 34 punti percentuali. Pesano anche le differenze geografiche, nel Mezzogiorno lavorano solo 4 donne su 10 con figli.

Per quanto attiene ai dati sulle dimissioni volontarie e risoluzioni dei rapporti di lavoro di lavoratrici madri e lavoratori padri, nel 2021 il 71,8%  (37.662) delle dimissioni si riferiscono a donne. La motivazione più frequentemente segnalata alla richiesta di recesso del rapporto di lavoro continua ad essere la difficoltà di conciliazione della vita professionale con le esigenze di cura dei figli, indicata dal 65,5% delle madri.

Per sostenere la genitorialità occorre intervenire in modo integrato su più livelli. Occorre potenziare il sostegno economico alle famiglie con minori. Allo stesso tempo è indispensabile garantire ai più giovani l’autonomia abitativa e condizioni lavorative dignitose. I pochi bambini che nascono oggi dovrebbero poi vedere assicurato l’accesso ai servizi educativi per la prima infanzia così come alle cure pediatriche.

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