La pandemia ha accelerato i processi di digitalizzazione e riorganizzazione dei modelli di lavoro con dinamiche non prive di complessità e hanno evidenziato come sia necessario anche a livello organizzativo strutturare le condizioni affinché il lavoro a distanza possa non solo essere produttivo ma anche garantire engagement ossia una condizione di legame appartenenza motivazione e adesione agli obiettivi e ai valori aziendali,sottolinea un recente articolo su Harvard Business Review. In un orizzonte in cui è impensabile tornare alle modalità di lavoro pre-Covid, la chiave dell’engagement dei dipendenti sarà ancor di più puntare sulla cultura del benessere aziendale e sulle skill di caring. Sempre più organizzazioni annunciano un’intenzione generale di abbracciare il lavoro ibrido e virtuale in futuro, ma poche, dicono i dipendenti, hanno condiviso linee guida dettagliate, le policy e le aspettative. E la mancanza di specifiche relative al lavoro a distanza sta lasciando i dipendenti nell’incertezza, come mostra una survey di McKinsey “What employees are saying about the future of remote work”.
Secondo l’indagine, i dipendenti che si sentono inclusi e ingaggiati hanno quasi cinque volte più probabilità di riportare una maggiore produttività. Poiché la comunicazione sulle opzioni future può guidare i risultati di performance oggi, i manager dovrebbero considerare di aumentare la frequenza dei loro aggiornamenti ai dipendenti, ma soprattutto mettersi in ascolto e scoprire cosa vogliono i lavoratori per il loro futuro. Più della metà dei dipendenti vorrebbe che le organizzazioni adottassero modelli di lavoro virtuali ibridi più flessibili, in cui i dipendenti sono a volte in sede e a volte lavorano in remoto. Un modello ibrido può aiutare le organizzazioni a sfruttare al meglio il talento ovunque esso risieda, favorire l’occupazione femminile, ridurre i costi e a rafforzare le prestazioni organizzative.
Quali sono le modalità di lavoro che porteranno più alti livelli di benessere e produttività?
Più di un terzo degli intervistati da McKinsey ha classificato orari e aspettative chiare per la collaborazione tra le prime cinque policy; ci sono poi le tecnologie che permettono ai dipendenti in sede di collegarsi alle riunioni a distanza. Anche la formazione è molto apprezzata dai dipendenti. La microconnettività, nel frattempo – da piccoli eventi di gruppo a una strategia di ascolto e risposta – sono state le migliori politiche per più di un quarto di tutti gli intervistati. Dove queste misure hanno funzionato, i responsabili hanno saputo riorganizzare e riprogrammare il lavoro, stabilire riunioni periodiche brevi con le piattaforme di comunicazione, rendersi costantemente disponibili al contatto e monitorare l’avanzamento lavori anche a distanza. In questo modo si sono anche contenute possibili ansie, ridotto il burn out e i sentimenti di solitudine.
Guardando al futuro, dove le aziende sceglieranno di mantenere modelli di lavoro ibrido le esperienze di successo stanno già indicando la strada per garantire engagement anche nel lavoro a distanza. Infine la possibilità di decidere con i collaboratori come organizzare lo smart working oltre al diritto alla disconnessione saranno i presupposti per relazioni produttive efficaci motivanti e in grado di garantire il sentimento di appartenenza.
All’orizzonte, quindi, si vede affermarsi inevitabilmente una modalità ibrida di lavoro, il “blended working”, una formula che dà alle persone l’autonomia di scegliere dove, quando e con che strumenti lavorare. In cosa consiste? Funzionerà? Quali saranno le nuove coordinate del lavoro all’interno delle imprese?
Le risposte a queste domande sono indagate nel primo e-book di Valore D, “Da smart a blended working: come sarà il futuro del lavoro”, realizzato in collaborazione con l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano e pubblicato da HarperCollins. Una guida metodologica innovativa e pratica che analizza e condensa i profondi cambiamenti che durante la pandemia hanno impattato su oltre il 93% dei lavoratori a livello globale e che raccoglie le testimonianze di più di 60 aziende associate a Valore D.
Il libro è scaricabile gratuitamente da tutti gli e-book store online, ad esempio: